“Abbiamo cominciato a ricostruire il contesto del regime egiziano nei giorni in cui Giulio Regeni è stato sequestrato, torturato e ucciso. Grazie alla testimonianza dell’ambasciatore italiano al Cairo Maurizio Massari abbiamo ricostruito quel periodo tragico dal 25 gennaio 2016, giorno della sua scomparsa, fino al ritrovamento del corpo e ai depistaggi successivi”. Queste le parole dell’avvocata Alessandra Ballerini, legale dei genitori di Giulio Regeni, al termine dell’udienza del processo davanti alla Prima Corte d’Assise che vede imputati quattro agenti della National Security Agency. Ovvero, il generale Sabir Tariq e i colonnelli Usham Helmi, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif, sotto accusa per il reato di sequestro di persona pluriaggravato e (nei confronti di quest’ultimo) di concorso in lesioni personali aggravate e il concorso in omicidio aggravato.
La legale ha sottolineato come sia stato “molto faticoso e doloroso stare in questa Aula e ascoltare” le parole di Massari. E come, poco prima della testimonianza da parte dell’ex ambasciatore relativa ai “segni di tortura evidenti” sul corpo di Regeni, i genitori Paola Deffendi e Claudio Regeni siano usciti dall’aula”: “Non volevo che sentissero la descrizione del corpo di Giulio”, ha spiegato la legale. Erri De Luca aveva parlato di brandelli di verità, che stiamo raccogliendo e mettendo insieme faticosamente”, ha concluso Ballerini.
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