Vietato fumare all’aperto nel raggio di 5 metri dalle altre persone a meno di esplicito consenso, e comunque mai in presenza di donne incinte o bambini. È la delibera approvata, il 15 aprile, dal consiglio comunale di Torino – proposta dal consigliere comunale dei Radicali Silvio Viale – che modifica il “regolamento di polizia urbana” introducendo un divieto di fumo all’aperto.
Il comune ha definito il divieto una “distanza di cortesia per i fumatori”. Oltre ai luoghi chiusi, non si potrà fumare anche in coda, alle fermate dei bus, alle manifestazioni all’aperto, nei parchi e nei dehors. Il provvedimento riguarda le sigarette, il sigaro, la pipa, il tabacco riscaldato, ogni prodotto a combustione e le sigarette elettroniche.
“Può essere considerata una misura sanitaria ma è soprattutto una questione culturale di rispetto dei non fumatori e di buona educazione“, commenta sui social Viale. Una misura che, secondo il consigliere comunale, “contribuirà alla riduzione dell’impatto del fumo che rimane la principale causa di patologie mediche e oncologiche e favorirà un consumo più consapevole”. “È una norma di buon senso e rispetto degli altri. Si tratta di rispettare coloro che non fumano ed è un modo anche per promuovere un cultura del rispetto reciproco”, ha detto il sindaco di Torino Stefano Lo Russo.
Torino è la seconda grande città italiana a introdurre una misura simile. La prima, nel 2021, era stata Milano che aveva imposto il divieto di fumare in alcuni luoghi all’aperto, imponendo un raggio di distanza di 10 metri dalle altre persone nei parchi, alle fermate dei bus, nelle aree gioco per bambini, in quelle per cani, nei cimiteri e negli impianti sportivi come gli stadi.