Un’idea controversa divide la Grecia: il governo ha deciso di offrire la possibilità di visitare l’Acropoli di Atene in esclusiva, fuori dagli orari di apertura al pubblico, pagando almeno 5 mila euro a persona. Il piano, annunciato alla fine del 2023, prevede tour privati guidati da archeologi esperti per un massimo di 20 persone in totale, divisi in 4 gruppi da 5: la visita potrà essere prenotata anche da una persona sola, a condizione che venga pagato il prezzo di un gruppo completo, cioè 20mila euro. Le visite saranno disponibili solo il martedì, venerdì e sabato tra le 7 e le 9 e tra le 20 e le 22, prima e dopo l’apertura al pubblico. Neanche a dirlo, proprio nelle fasce orarie migliori per visitare il sito considerando le temperature roventi che si registrano in Grecia già da maggio.
Un’iniziativa elitaria che scatena critiche
L’iniziativa ha scatenato numerose critiche. In molti la giudicano troppo elitaria e incompatibile con la storia e i valori democratici di Atene. “È un concetto che va contro lo spirito di un luogo che associamo alla democrazia”, ha commentato Costas Zambas, ex direttore dei lavori di restauro dell’Acropoli. Despina Koutsoumba, vicepresidente dell’associazione degli archeologi greci, ha definito l’idea “inaccettabilmente esclusiva” e ha espresso la ferma opposizione dell’associazione. “Pagando così tanto, le persone si sentiranno in diritto di fare quello che vogliono nel sito”, ha aggiunto, ipotizzando addirittura l’organizzazione di proposte di matrimonio all’interno dell’area archeologica.
Preoccupazioni per l’accessibilità e il caldo estivo
Oltre alle critiche di carattere etico, diverse guide turistiche hanno espresso dubbi sull’impatto dell’iniziativa. L’apertura posticipata del sito alle 9 del mattino, per consentire i tour privati, toglierebbe ai turisti un’ora di visita nelle prime ore della giornata, quando le temperature sono più accettabili. L’estate scorsa, infatti, Atene ha registrato picchi di oltre 40 gradi, causando malori tra i visitatori. Il ministero della Cultura aveva allora disposto la chiusura temporanea del sito nelle ore più calde. Kriton Piperas, ex capo della Federazione Panellenica delle Guide Turistiche, ha sottolineato che il suo sindacato da anni chiede di anticipare l’apertura del sito proprio per questo motivo, senza successo.
Il governo difende l’iniziativa e promette cambiamenti
Nonostante le polemiche, il ministero della Cultura ha difeso l’iniziativa, sostenendo che si tratta di un’opportunità per generare entrate da reinvestire nel patrimonio culturale greco. Il ministro ha inoltre dichiarato di essere aperto a modifiche se l’operazione dovesse creare problemi concreti. L’aumento dei prezzi dei biglietti per i siti archeologici e musei, previsto per aprile 2025, fa parte di una strategia più ampia per gestire il turismo di massa in Grecia, che ha reso molti luoghi inaccessibili ai cittadini a causa dell’afflusso di visitatori e dell’aumento dei prezzi, soprattutto di alloggi e hotel.
Un dibattito che riapre la questione del turismo di massa
La proposta dei tour privati all’Acropoli ha riacceso il dibattito sul turismo di massa in Grecia. Da un lato, c’è chi sostiene la necessità di regolamentare il flusso di visitatori per tutelare il patrimonio culturale e ambientale e garantire un’esperienza di qualità ai turisti. Dall’altro, c’è chi teme che l’eccessiva commercializzazione del turismo stia rendendo inaccessibili i siti archeologici e i monumenti storici ai cittadini e stia impoverendo l’autenticità dell’esperienza turistica. Il caso dell’Acropoli rappresenta un esempio emblematico di questo dilemma, con la sua bellezza inestimabile e la sua storia millenaria messe a rischio dall’invasione di turisti e dal desiderio di profitto.