Cittadine e cittadini umbri dicono no al regalo della destra a cacciatori e motociclisti. Circa 30 associazioni – ambientali e professionali, con Cai e Fie in testa – hanno protestato contro la legge regionale, voluta dalla Lega, che consente a moto, quod e qualsiasi veicolo a motore di circolare ovunque in tutta la regione, sentieri e boschi compresi. Con un trekking “di protesta” al monte Subasio, che dovrebbe entrare a far parte della riserva mondiale della biosfera Unesco del monte Peglia, i manifestanti hanno chiesto alla Giunta di fare un passo indietro. “Con il decreto – riporta la nota diffusa dalle associazioni – la Regione vorrebbe scaricare sulle deboli spalle dei Comuni i costi di una tabellazione impossibile, stante la fitta rete sentieristica che attraversa l’intera regione. Regione che, ricordiamo, aveva finora fatto del turismo lento il suo brand. Dall’Umbria passano la Via di Francesco, il Cammino di Benedetto, il Cammino delle Terre mutate, quello dei Protomartiri che vedono ogni anno migliaia di turisti impegnati nel percorrerli. Il territorio è innervato di SIC e ZPS ma la mancanza di rispetto dei diritti per le forme di vita animali e vegetali che popolano i boschi e le montagne è assolutamente calpestato dalla politica leghista dei pneumatici ‘autorizzati’ con un’arroganza e una violenza inaudite”.
Prima dell’approvazione dell’emendamento voluto dalla Lega, come nel resto del Paese vigeva il divieto di transito ai veicoli a motore su sentieri e mulattiere. Le associazioni avevano già manifestato lo scorso 3 febbraio a Perugia, puntando il dito contro il centrodestra, accusato di aver ceduto alle pressioni di cacciatori e motociclisti. In autunno in Umbria si torna al voto – Tesei sarà la candidata unitaria di Lega, Fdi e FI – ed è noto come i cacciatori (circa 25 mila) riescano a compattare il proprio bacino di voti.
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