Sforzare a tal punto i muscoli masticatori può avere conseguenze negative: ecco il parere dell'esperto
Luca Marchesi, giovane modello milanese, si è guadagnato la bellezza di 1,5 milioni di follower su TikTok esercitandosi… con la mascella. In una decina di anni, Luca Marchesi ha saputo rinnovarsi totalmente. Prima ha perso 35 kg (a 18 anni l’ago della bilancia segnava 104), poi si è dedicato al rimodellamento del volto con l’aiuto del jawliner, cioè, un apparecchietto che lavora sulla mascella (jaw in inglese) e sulla mandibola, rafforzandone la muscolatura a soli fini estetici, allo scopo di ottenere un vero e proprio face reshaping. Non a caso, lui si presenta su TikTok e su altri suoi profili social come “CEO di Jawline”.
Zoom sulla mascella
Nei numerosi video che pubblica su TikTok, Marchesi si mostra mentre rigira in bocca il jawliner, lo “mastica” stringendolo tra i denti per poi allentare la tensione, seguendo un ritmo musicale. Per mostrare bene gli effetti sull’area specifica del viso che lavora, il tiktoker effettua frequenti zoomate. Il risultato? Un volto certo ben definito e una mascella a dir poco volitiva, molto marcata, la cui “elaborazione” gli ha fatto guadagnare un bel po’ di visualizzazioni su TikTok (per un solo video ha ottenuto 27 milioni di view). Lui è naturalmente molto fiero del risultato raggiunto: ha infatti raccontato che in precedenza si faceva crescere la barba per nascondere le parti del volto che meno gli piacevano. Ma come immaginabile, non mancano le critiche al suo viso modificato: c’è chi lo paragona ad un cobra, chi a uno scoiattolo che sta facendo scorta di ghiande. Tuttavia, per quanto possa valere il famoso detto “Non è bello ciò che è bello, ma ciò che piace”, va considerato che sforzare a tal punto i muscoli masticatori può avere conseguenze negative.
Allenamento inutile, anzi dannoso
Di fatto, non ha molto senso lavorare sui muscoli di mascella e mandibola, che per loro natura sono già allenati a esercitarsi quotidianamente con la masticazione, quindi non c’è il rischio che perdano tonicità! Certamente oggi si tende a mangiare cibo più morbido che in passato, e tale abitudine può far lavorare meno questi muscoli, ma basta introdurre alimenti più consistenti (per esempio bastoncini di carote o di finocchi, ravanelli o pane a lievitazione naturale) per mantenere più attivi i muscoli della mascella e allo stesso tempo irrobustire le gengive, prevenendo lo scalzamento dei denti. Questo modo di procedere, che punta più al benessere che alla mera estetica, è corretto perché va nella direzione della naturale funzionalità di mascella e mandibola. Invece, applicare di continuo una forza eccessiva sul massetere (il gruppo dei muscoli masticatori) va in tutt’altra direzione, anche se sorge legittimo un dubbio: saranno veri quegli enormi muscoli masticatori, o saranno un bluff, come sospetta il prof. Francesco Inchingolo, docente all’università di Bari, specialista in odontostomatologia e chirurgia maxillo-facciale, direttore della scuola di specializzazione ortognatodonzia. Alla fine, il nostro modello potrebbe inserire nelle guance un qualche spessore, per mostrare il rigonfiamento. Se così non fosse, a lungo andare sarebbero dolori!
Problemi articolari
“Anche nel bruxismo il livello angolare mandibolare risulta molto pronunciato”. Ma mentre il bruxismo – il continuo digrignamento dei denti anche durante il sonno – è una patologia e come tale va curata, rigirarsi in bocca una pallina è una scelta di cui si può fare a meno per evitare brutte conseguenze. Il problema non sono tanto i danni alla masticazione, dal momento che negli adulti i denti sono ormai permanenti. Diverso è il caso per gli organismi ancora in crescita “Fino a 14 anni, i denti sono in eruzione graduale e la compressione costante può causarne lo spostamento”, avverte il docente. Per tutti, le conseguenze peggiori riguardano le articolazioni. Per comprenderne il motivo, bisogna sapere che l’articolazione temporo-mandibolare è a doppio movimento, di apertura e chiusura. L’azione meccanica è data dalle teste delle ossa (condili) che si incernierano in una piccola cavità detta fossa gleniodea dell’osso mascellare (in termini tecnici, si parla di “diartrosi bicondiloidea doppia”). Tra queste due parti si inserisce il menisco che, proprio come quello più noto presente nel ginocchio, agisce come un cuscinetto attenuando colpi e frizioni. “Condilo e fossa glenoidea non devono stare a contatto, perciò c’è il cuscinetto protettivo del menisco, che riduce l’attrito e gli stress meccanici dell’articolazione mandibolare”, chiarisce il prof. Inchingolo. “La mandibola non è fatta per lavorare in continuazione, perciò facilmente il menisco si può logorare e consumare”. A quel punto, non si ricostituisce più. Così sono garantiti dolori articolari e mal di testa. Pertanto, visto che si può evitare facilmente la problematica, tanto vale non cominciare neanche a cimentarsi in inutili rafforzamenti delle mascelle.
@thebentist @lucamarchesi_lm BE CAREFUL! Those things can cause a ton of Jaw/ TMJ issues! ???????? #jawpain #tmj #braces #health ♬ original sound – The Bentist / Orthodontist ????