Luca Sammartino, ras delle preferenze catanese, vicepresidente della Regione e assessore all’Agricoltura, sembrava negli ultimi mesi navigare a vele spiegate: l’asse della Lega spostato a suo favore e a discapito dell’acerrimo nemico Raffaele Lombardo, perfino il candidato per le europee, Raffaele Stancanelli, appena scippato a Fdi. Unico turbamento all’orizzonte: la siccità. Si sveglia invece, oggi, con la doccia fredda della sospensione da pubblici uffici per un anno che di fatto stoppa l’espansione in atto all’interno del partito di Matteo Salvini.
“Di formazione cattolica”, come sottolinea lui nel suo blog, il giovane vicepresidente esordisce nell’aula dell’Assemblea regionale siciliana tra le file dell’Udc. È il 2012, Sammartino ha appena 27 anni e dopo solo cinque anni segnerà il jackpot di preferenze, diventando con 33mila voti il deputato regionale più votato nella storia dell’Ars. Altrettanto velocemente percorre tutto l’arco costituzionale, da prima fondando con Lino Leanza (politico di lungo corso scomparso nel 2015), il movimento Articolo4, abbracciando poco dopo il Partito democratico per diventare uno dei più solidi riferimenti di Renzi in Sicilia. Sempre spalleggiato dalla collega Valeria Sudano (adesso madre di suo figlio), lascia i dem per seguire l’ex premier nella neonata Italia Viva. Ma dopo appena due anni, nell’autunno del 2021, insofferente alla presenza siciliana dell’altro console renziano, il palermitano Davide Faraone, abbandona un Matteo per un altro, andando a gonfiare le file siciliane del partito di Alberto da Giussano.
Approdato alla Lega scatena i primi malumori, mettendo a rischio l’asse di Salvini con Raffaele Lombardo, che infatti naufraga una prima volta e poi definitivamente solo un mese fa, vista la costante crescita all’interno del partito di Sammartino, da sempre acerrimo rivale di Lombardo, col quale si contendono il bacino di voti nel catanese. Nonostante i malumori dell’ex presidente della Regione. il giovane recordman siciliano (adesso ha 39 anni) ha pazientemente scalato il partito in Sicilia, scalzando via via tutti i contendenti, perfino i fondatori del partito di Salvini nell’isola come Fabio Cantarella, ex coordinatore a Catania espulso dal partito appena un mese fa. Mentre dopo un breve braccio di ferro ha incassato la sospensione di Annalisa Tardino, commissaria regionale della Lega, ufficialmente perché Tardino è candidata alle Europee, ma secondo i ben informati con l’obiettivo preciso di detronizzare definitivamente Tardino e piazzare alla guida del partito uno dei suoi: Nino Germanà, storico forzista, adesso coordinatore provinciale della Lega a Messina e strenuo sostenitore del Ponte sullo Stretto. Una scalata all’interno del partito che ha fatto infuriare definitivamente l’ex presidente della Regione, Lombardo, che ha stracciato l’accordo sottoscritto con Salvini non senza indicare i responsabili del naufragio: “Non mi spiego come mai si sia consentito che l’iniziativa da lui (Salvini, ndr) voluta sia stata picconata dai cosiddetti leghisti siciliani. E chi tra loro ha avuto il torto di crederci, la prima volta nel 2020 e più di recente qualche mese fa, per una ragione o per l’altra, è stata penalizzato”.
Al lavoro da mesi per risolvere la crisi di siccità in Sicilia, Sammartino poteva contare anche su un asse di ferro col presidente della Regione, Renato Schifani e da poco, dialogava con Totò Cuffaro, in cerca di una collocazione alle Europee. Tutto mentre è imputato in due distinti processi per corruzione elettorale. In un caso è accusato di avere garantito assunzioni in aziende e raccomandazioni per trasferimenti o promozioni. Nel secondo processo è invece sotto accusa per avere promesso utilità in cambio di voti mentre era a colloquio con il boss Girolamo Lucio Brancato, ritenuto esponente di spicco del clan dei Laudani. Le indagini della procura avevano portato all’intercettazione, attraverso delle cimici, di una conversazione tra il politico della Lega e Brancato. Sammartino è a processo però solo per corruzione elettorale senza l’aggravante mafiosa. Con l’accusa di corruzione aggravata è stato sospeso oggi dai pubblici uffici per un anno, nell’inchiesta della procura di Catania che ha portato all’arresto del sindaco di Tremestieri, Santi Rando. Una sospensione che ora promette pesanti ripercussioni per Salvini, finora rimasto sordo ai malumori crescenti all’interno della Lega siciliana.