La sensazione è che, dopo i colpi inferti dalla Dda negli ultimi anni alle cosche della Sibaritide, i clan della zona hanno bisogno di soldi e per averli sono disposti a colpire un esercizio commerciale nel giorno del funerale del suo titolare. È avvenuto ieri a Marina di Sibari, nel comune di Cassano allo Ionio in provincia di Cosenza, dove è stato incendiato il secondo locale in meno di un mese. Stavolta è toccato allo storico bar-pasticceria “Martucci” che si trova nella piazzetta principale della località turistica. A poche ore dal funerale del fondatore dell’attività commerciale, Matteo Martucci scomparso l’altro ieri a 77 anni, i suoi familiari hanno dovuto fare i conti pure con l’incendio che ha provocato notevoli danni al bar- pasticceria. Prima un forte boato sentito da alcuni cittadini che si trovavano nelle vicinanze ha fatto scattare l’allarme. Le fiamme, subito dopo, hanno completamente distrutto il locale pubblico provocando danni anche ad altre quattro attività commerciali. Sull’episodio stanno indagando i carabinieri che, adesso, dovranno capire se ci sono dei collegamenti con altre intimidazioni avvenute di recente.

La stessa sorte della pasticceria “Martucci”, infatti, nella notte tra il 17 e il 18 marzo scorso è toccata alla yogurteria della famiglia Bloise che si trova nella stessa piazzetta centrale di Marina di Sibari. Stessa modalità e stesso risultato: locali distrutti e messaggio chiaro per tutti gli altri commercianti di Cassano allo Ionio, che da ormai diversi mesi sono sotto scacco della ‘ndrangheta della zona che è una sorta di laboratorio tra clan tradizionali (i Forastefano) e zingari (gli Abbruzzese) colpiti dalle operazioni della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Si tratta dell’inchiesta “Kossa” che ha ricostruito la gestione della “bacinella comune” tra le due cosche che avevano rapporti di connivenza con professionisti e imprenditori, ma soprattutto delle inchieste “Gentlmen” e “Gentlmen 2” che hanno stroncato il traffico di droga messo in piedi dai boss della Sibaritide. Le indagini dei carabinieri sono in corso ma non è escluso che le intimidazioni ai danni dei commercianti siano una sorta di reazione dei clan. Dopo gli arresti ci sono i processi che hanno un costo così come il mantenimento delle famiglie di ‘ndrangheta che deve andare avanti nonostante l’azione della magistratura. Da qui, probabilmente, l’esigenza di intensificare le estorsioni e la pressione sui commercianti vessati dalle famiglie mafiose.

Il dato certo è che episodi come quello della pasticceria “Martucci” e della yogurteria “Bloise”, ormai sono all’ordine del giorno a Cassano allo Ionio. Senza contare, infatti, tutte le auto che sono state date alle fiamme nell’ultimo anno, basta pensare che nel maggio 2023 è stata incendiata una villetta, di proprietà di un cittadino di Acri, nel complesso turistico di Marina di Sibari. Dopo un mese, nella stessa notte le fiamme hanno distrutto una sala ristorante in contrada Bruscate Piccola e una villetta che si trovava nel complesso nautico dei Laghi di Sibari. È lo stesso complesso dove, a settembre, è stato incendiato il ristorante “Lux” che ha subito 50mila euro di danni. Un mese dopo, sempre ai Laghi di Sibari è toccato a due villette estive del complesso “Kalakos”. Il tutto nel giro di poco più di 24 ore.

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