Libri e Arte

Rita Pavone, Orietta Berti e Iva Zanicchi, le star dei musicarelli e dell’Italia della nostalgia: “Abbiamo anticipato i videoclip di oggi”

di Andrea Conti
Rita Pavone, Orietta Berti e Iva Zanicchi, le star dei musicarelli e dell’Italia della nostalgia: “Abbiamo anticipato i videoclip di oggi”

Celebrare un’Italia che non c’è più attraverso la musica e il cinema. Questa è la missione della giornalista di Radio24 Marta Cagnola e il professor Simone Fattori con il libro “Musicarelli – L’Italia degli anni ‘60 nei film musicali”. I musicarelli sono stati un genere cinematografico specifico degli Anni Sessanta italiani. Pur nella loro ingenuità e semplicità di scrittura e realizzazione, questi film, girati tra il 1959 e il 1970, rappresentano con precisione quel decennio: quello del boom economico e della rivoluzione nei costumi. Girati in poco tempo, con trame spesso ripetitive, erano l’occasione perfetta per amplificare il successo di un cantante, di una canzone, di un genere musicale. Il racconto attraversa anche la politica, la televisione, la discografia e, naturalmente, il Festival di Sanremo.

Tra i contributi raccolti nel libro anche quelli di alcuni dei protagonisti più amati di quegli anni. “Una ragazza tutta d’oro era un film con una strana storia – ha raccontato Iva Zanicchi perché, quando arrivammo alla fine delle riprese, la produzione fallì; quindi, in realtà, il finale non è mai stato girato e la pellicola termina in modo strano. Quando sono andata a Milano a vedermi al cinema è stata comunque una gran bella emozione”.

Il primo musicarello di Rita Pavone è stato “Nel sole”. Il ricordo della cantante risale alla sua prima reazione quando le è stato comunicato che avrebbe preso parte del cast: “La prima reazione è stata: ‘Forse canto bene, ma da qui a farmi fare un film…’. Mi hanno subito tranquillizzato. Mi hanno risposto: ‘tu non ti preoccupare, sei in mano all’arte. Al tuo fianco c’è gente come Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Nino Taranto. C’è il gotha del cinema, vai tranquillo che tutto andrà bene”. E poi in realtà mi avevano costruito un personaggio su misura quindi mi ritrovavo in perfetta sintonia, facevo al cinema ciò che avevo fatto nella vita. Ero sempre un giovane di famiglia umile, ma con grande talento, che alla fine ce la fa”.

Infine il racconto di Orietta Berti: “Tra Canzonissima, Sanremo, i tour di concerti in Italia e all’estero, la registrazione di nuovi dischi, il tempo che rimaneva era poco. Addirittura, l’episodio de ‘I nuovi mostri’ lo registrarono qui a casa mia in estate perché avevo il tour di concerti in contemporanea. Mi chiesero anche di fare il musicarello di ‘Tu sei quello’, ma non si poté fare per i tanti impegni che avevo. Decisero di scegliere una formula diversa, quella di realizzare dei video dei brani, insomma abbiamo precorso i tempi e anticipato i videoclip di oggi”.

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