Un capitolo dell’ordinanza che ha messo ai domiciliari l’ex sindaco di Avellino Gianluca Festa racconta la storia di come il ‘sistema Festa’ provò a truccare il concorso per 10 posti di vigile urbano a tempo indeterminato, tramite la consegna in anticipo delle domande al papà di un concorrente. Anche qui ritroviamo l’architetto Filomena Smiraglia come presidente della commissione esaminatrice e “la pervasiva ingerenza del primo cittadino” nella scelta dei suoi componenti, scrive il Gip. La prova scritta si svolge il 14 dicembre scorso. La superano 34 concorrenti. Tra i quali uno degli indagati, Davide Mazza, con 25/30. La prova orale avrebbe dovuto svolgersi l’11 gennaio successivo, ma viene interrotta dalla polizia giudiziaria. C’è un esposto secondo cui Mazza è in possesso dei quesiti che gli rivolgeranno. Scattano le perquisizioni per lui e il padre. Ed i sequestri dei cellulari. Che risulteranno decisivi.

Gli investigatori – coordinati dal pm Vincenzo Toscano – vanno infatti a colpo sicuro perché la vicenda era emersa dalla visione delle immagini di una microcamera piazzata nell’ufficio del sindaco. Risalgono al 13 dicembre, il giorno prima delle prove scritte. Si vede Festa consegnare al papà di Mazza una busta bianca. “Imparare a memoria”, si raccomanda il sindaco. Mezz’ora dopo Mazza jr già contatta su whatsapp il collaboratore della scuola privata nella quale sta preparando il concorso. “Francé, ho le domande! E le risposte per domani”. L’interlocutore non appare meravigliato. La conversazione viene estrapolata per intero dai periti informatici della procura che hanno maneggiato i cellulari sequestrati. Si legge l’insegnante chattare “Davide pensa solo a studiare”. “Sì sì, ovvio”! Cose così.

Nei file si legge di Davide che prova a chiedere notizie sull’architetto Smiraglia. Gli inquirenti poi tirano fuori le foto, tutte del 13 dicembre, che “riportano una serie di domande con la risposta giusta a fianco, stampato in carta formata A4 e con annotazione a penna ( di numeri progressivi) a fianco”. Sottolinea il Gip: “La comparazione tra le foto e le 140 domande predisposte per la prova – scritta e acquisita dalla p.g. operante presso la LG soluzioni che aveva predisposto, a suo tempo, la miscellanea chiesta dalla commissione giudicatrice nelle quattro differenti tracce – ha consentito di riscontrare la perfetta corrispondenza tra i quesiti e di affermare, conseguentemente, che Davide Mazza ha ricevuto in anticipo le 140 possibili domande che sarebbero state somministrate, il giorno dopo, alla prova scritta del concorso”.

L’operazione doveva ripetersi pari pari anche per l’orale. Ci sono tracce dei contatti tra Festa e Smiraglia che documenterebbero la consegna delle domande al sindaco da parte dell’architetto che per sicurezza non le aveva nemmeno salvate sul pc, e le teneva solo su una chiavetta. “ Mi raccomando Gianluca stanno … come i pazzi …”. “Me lo vuoi dire a me”? Poi finiranno nelle mani del concorrente, che si era fotografato pure quelle.

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