Il nuovo presidente di Confindustria Emanuele Orsini, ha presentato la squadra di presidenza che lo affiancherà nei prossimi 4 anni. La snellezza non è mai stata una delle prerogative della governance confindustriale. Ci saranno quindi 13 vicepresidenti, un direttore generale, cinque delegati del presidente e tre advisor del presidente. Il profilo tipo del componente della squadra è maschio, 60,7 anni di età, del Centro Nord. Le donne in squadra sono 4. Dal Mezzogiorno ci sono tre componenti.

Iniziamo dai tre advisor del presidente. Qui l’età media si alza. Alberto Tripi, 84 anni, presidente di Almaviva (call center e servizi informatici) sarà quello maggiormente proiettato nel futuro. Consiglierà infatti Orsini sull’Intelligenza Artificiale. Antonio Gozzi, 70 anni, a capo del gruppo siderurgico Duferco che opera in Italia ma ha sede fiscale in Lussemburgo, aiuterà il presidente in tema di piano Mattei, competitività e “Autonomia strategica europea”. Il terzo consigliere speciale è Gianfelice Rocca, 76 anni, a capo di un impero n Italia (Humanitas e Techint) ma con grandi fortune anche in Argentina dove appoggia il governo Milei. Si occuperà di “Life Sciences”. Una delle caselle più pesanti, quella di direttore generale, sarà occupata da Maurizio Tarquini, che prende il posto di Raffaele Langella.

Veniamo ai cinque delegati del presidente. Ci sono Aurelio Regina, 61 anni, con delega all’energia; Leopoldo Destro, 51 anni, delegato ai trasporti e logistica. Riccardo di Stefano, 38 anni, è il più giovane della squadre. è ha capo dei giovani imprenditori e delegato per l’education. A Giorgio Marsiaj, 77 anni e con un’azienda che fabbrica sedili sportivi per auto è stata curiosamente affidato il dossier “space economy”; Mario Zanetti, 52 anni, si occuperò invece di economia del mare.

Passiamo ora alla nutrita squadra dei vice. A Lucia Aleotti, di Menarini, va la vicepresidenza per il centro studi; ad Angelo Camilli la delega su credito, finanza e fisco; a Vincenzo Marinese sarà affidata la responsabilità dell’organizzazione e dei rapporti con i territori e le categorie. Ci sono poi Barbara Cimmino che seguirà l’export e l’attrazione degli investimenti, Marco Nocivelli con la nuova delega sulle politiche industriali e made in Italy, Lara Ponti si occuperà di transizione ambientale e obiettivi Esg. E ancora, Natale Mazzuca avrà la delega alle politiche strategiche e allo sviluppo del Mezzogiorno; Francesco De Santis continuerà il suo impegno su Ricerca e Sviluppo; Maurizio Marchesini, avrà la delega su Lavoro e Relazioni industriali, Stefan Pan ha la vicepresidenza per l’Unione europea e il rapporto con le Confindustrie europee.

“Abbiamo cercato di ricomporre tutte le anime di Confindustria in un modo libero, cercando le competenze”, dice Emanuele Orsini. “Abbiamo cercato, come abbiamo dichiarato nella presentazione del programma, di usare tre parole chiave che era quella del dialogo, unità e identità”. “Ho ascoltato 186 persone per la formalizzazione della squadra, in modo autonomo e quindi siamo riusciti a costruire una squadra per competenze ma, soprattutto, una squadra che sia vicino al mondo associativo, che sappia lavorare insieme perché oggi abbiamo bisogno di lavorare: questa era la priorità”, ha aggiunto.

Reazioni – “Emanuele Orsini ha presentato una squadra di ampia rappresentanza, libero da ogni condizionamento e indice di un profondo rinnovamento, come mi ero augurato facendo un passo indietro dalla competizione alla presidenza”, commenta Edoardo Garrone che, poco prima di un’incerta votazione, aveva ritirato la sua candidatura. “Il largo consenso raccolto con la votazione di oggi, sottolinea la volontà degli imprenditori che Confindustria proceda in questa direzione. Formulo ad Emanuele e al suo team i miei migliori auguri per un lavoro proficuo, per il bene delle nostre imprese e per il Paese”.

“Il presidente Emanuele Orsini mi ha chiesto di occuparmi di competitività e autonomia strategica in Europa: sono i temi sollevati dal presidente Mario Draghi negli ultimi giorni. Quindi ho dato la mia disponibilità e me ne occuperò con entusiasmo e cercherò di fare bene per l’industria italiana e soprattutto per la manifattura che ha bisogno di grande concentrazione per vincere la battaglia in atto a livello mondiale”, dice il presidente di Federacciai, Antonio Gozzi, anch’egli inizialmente in corsa per la presidenza. Al vertice di Confindustria, “una squadra di valore, equilibrata”. “E’ anche un modo per ripartire compatti. E quello che serviva dopo una campagna elettorale un pò complicata”, commenta l’ex presidente Emma Marcegaglia.

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