L'ex Miss Italia si è confessata durante l'intervista a “Generazione Z” con Monica Setta. Una vita difficile in casa con la figlia ribelle e con trascorsi con la giustizia
Nel 1988 Nadia Bengala ha coronato il suo sogno di diventare Miss Italia. Tanti contratti per il suo lavoro di modella, in giro per l’Italia e all’estero. Una vita piena di soddisfazioni ma c’è un lato oscuro che adombra la serenità dell’ex Miss. La figlia primogenita Diana Schivardi, che oggi ha 28 anni, ha avuto diversi problemi con la giustizia non ultimo l’arresto quattro settimane fa per tentativo di furto di un’auto a Roma, mentre lo scorso agosto era stata arrestata per rapina impropria, tentato furto aggravato e lesioni aggravate, poi processata e condannata. Sul tentativo di furto Nadia Bengala, durante l’intervista a “Generazione Z” con Monica Setta, ha spiegato cosa è accaduto. Diana era finita in ospedale dopo che la madre aveva chiamato le Forze dell’Ordine per un ricovero immediato. Le condizioni di salute della figlia non erano ottimali. Così la Bengala sperava che l’Ospedale potesse risolvere il problema con le cure adatte. Ma Diana è fuggita dalla sua camera ed è uscita in stato confusionale.
“Girava lì intorno, – ha spiegato l’ex Miss – non sapeva cosa fare e si è infilata in una macchina che ha trovato aperta. È arrivato il proprietario, così si è infilata in un’altra. Il tentato furto con cosa? Con le chiavi di casa con cui provava ad accendere le auto? Lei è cresciuta con me, mi sono separata dal padre che aveva quasi 4 anni. Sono stata abbastanza da sola. Ha cominciato a essere un po’ più ribelle crescendo, do la colpa anche a me, forse troppo severa, si sentiva repressa da molte cose. Me l’ha anche detto: ‘Ora mi devo rifare, stavo sempre a casa a studiare’. Ma non è che la obbligassi. Ha avuto delle sue fasi, si creava dei complessi”,
Dopo il diploma Diana è andata a Londra, in teoria per studiare ma qualcosa è andato storto: “Non aveva più il controllo, è quindi stato più facile sperimentare delle cose. Se la prima volta che è tornata avesse problemi di tossicodipendenza? No, l’ho vista molto serena. Stava bene. Ma c’è da dire che c’è stata una carenza affettiva paterna, tanto è vero che si era messa con un uomo molto più grande, 50enne, mio coetaneo. Parlo di 10 anni fa. Per noi era strano, la scelta non ci piaceva. Questa cosa me l’ha fatta distaccare molto. È andata via, non si è fatta più sentire per un lungo periodo”.
E infine: “Negli ultimi tempi la sua vita è un disastro ha un’insofferenza a qualsiasi cosa tu le possa dire. Se ho visto della droga a casa: io so che lo fa. Prima era molto più equilibrata. Ho capito che per lei è un rifugio. Lei dice che vuole curarsi, poi in altri momenti no. Lei ora è a piede libero in attesa di processo”.