Politica

Piano pandemico, va avanti la battaglia dei familiari delle vittime Covid. Sapremo mai la verità?

Nel 2020, da febbraio, la strage della pandemia ha travolto milioni di persone. La strage più annunciata degli ultimi 100 anni, ha detto Francesco Zambon. Non eravamo pronti perché chi doveva tutelarci non lo ha fatto, per superficialità, per incompetenza, perché la sanità e la tutela della vita e della salute di tutti noi è sempre stata posta dietro altri interessi, dietro altre priorità. Ma quale è la priorità prioritaria se non la salute e la vita?

La Procura di Bergamo il 1 marzo 2023 ha chiuso le indagini ed indagato 21 persone, da Speranza, a Conte, a Fontana, a Gallera, a Brusaferro, Locatelli e diversi membri del CTS istituito al Ministero della Salute. Il Tribunale dei ministri ha archiviato senza processo, ex ministri ex parlamentari, addirittura non parlamentari, prosciolti senza processo e senza che i familiari delle vittime Covid-19 fossero considerate parti offese e potessero “dire la loro” in quei processi. Prosciolti con argomentazioni interpretative e deduttive richiamando una legge del 1929, considerata attuale, arrivando a sostenere che il piano pandemico nazionale del 2006 fosse invece inutilizzabile perché “vecchio” (ma la legge di 100 anni fa invece no???) e non ci fosse alcun obbligo di adeguarlo né che ci fosse un obbligo di legge che impone che i nostri politici facciano il loro lavoro e preparino il sistema sanitario alle emergenze perché non si muoia come mosche. Cosa che invece è successa.

Nel mese di novembre 2023 la Procura di Roma, nel silenzio più assordante, chiedeva l’archiviazione per i reati di falso (per le autovalutazioni inviate dall’Italia a Ue e Oms), rifiuto d’atti d’ufficio per il mancato adeguamento del piano pandemico nazionale (perché non è una legge secondo il pubblico ministero, però è stato pubblicato in G.U. e quindi è legge) e per truffa a carico di Brusaferro per i costi gonfiati dei tamponi (che peraltro erano carenti).

Peccato che i legali dei familiari delle vittime Covd-19 dell’associazione #sereniesempreuniti intercettavano la richiesta grazie ad un trafiletto comparso in un’agenzia stampa e depositavano il 6 dicembre 2023 due memorie al gip ed al pm di Roma per rilevare la violazione del diritto di difesa delle parti offese e la infondatezza della richiesta di archiviazione perché il pm non aveva considerato nulla di tutto quanto era emerso dall’indagine della Procura di Bergamo che era stata loro inviata perché procedessero per quei reati. Neppure aveva il pm considerato le dichiarazioni di tutte le persone sentite dalla Procura di Bergamo che avevano ammesso di non aver adempiuto agli obblighi di legge imposti anche dal Parlamento europeo nel 2013.

Il gip a distanza di 4 mesi ha accolto la richiesta dei legali e ha evidenziato che il pm, dott.ssa Terracina, non aveva notiziato le persone offese dell’istanza di archiviazione di tutti i reati con palese violazione delle norme più basilari del codice di procedura penale e dei più basilari diritti di partecipazione al processo di tutte le parti, non solo degli indagati ma anche delle persone offese dal reato. Persino la Suprema Corte di Cassazione in diverse pronunce ha riconosciuto la violazione di tale diritto in diverse pronunce.

Ora la considerazione è molto amara e triste. Davvero le persone offese non avevano il diritto di essere avvisate (come avevano chiesto negli esposti depositati in Procura) della richiesta di archiviazione, che sarebbe molto grave, o semplicemente si è cercato di non dare evidenza alla richiesta di archiviazione di fattispecie di reato che hanno inciso in modo tragico direttamente sulla vita delle persone, portando in centinaia di migliaia di casi alla morte?

Ciò che è certo è che di questo i legali dei familiari delle vittime avranno modo di discutere davanti al gip di Roma il 20 giugno p.v. e ciò che è certo è che la Magistratura è intervenuta perché nessuno dei politici della (mala)gestione pandemica ha fatto mea culpa e chiesto scusa agli italiani, ai familiari delle vittime del Covid, come invece è successo in Inghilterra, che siamo un paese in cui ci si vanta di essere stati i migliori ma non si vuole un’inchiesta parlamentare e si tenta di insabbiare ogni responsabilità, anche quella più evidente. Dimostrando in questo modo di non essere un Paese civile e democratico.

Consuelo Locati, a capo del pool di avvocati che difende centinaia di famiglie che hanno perso familiari, coautrice del nostro podcast La bella e la bestia che potete ascoltare su tutte le piattaforme audio, mi dice: “Ci lascia alquanto perplessi il fatto che un pubblico ministero decida arbitrariamente di non considerare persone offese le persone che lo stesso codice di procedura penale e la stessa Corte di Cassazione riconosce come legittimate ad intervenire anche in questa fase di procedimento penale giudiziario per proporre opposizione. Il gip ha accolto la nostra istanza e ci vedremo il 20 giugno prossimo”.

Siamo tutti in attesa che la politica, che gestisce la sanità, faccia tutto quello che deve per salvare il Sistema Sanitario Nazionale che ha risposto in modo onesto ed attento non solo contro il nuovo virus ma anche contro le incongruenze di un sistema politico che ha distrutto negli anni quelle basilari regole che sono raccolte nel piano di difesa che nessuno ha controllato ed aggiornato. Solo Francesco Zambon, io credo, avrebbe il diritto naturale di essere il cittadino italiano più indicato ad insegnare a tutti, a cominciare da quelli che credono di aver fatto il meglio, che c’è un modo migliore per reagire al nemico invisibile soprattutto se tutti sapevano che occorreva essere pronti.

Solo Francesco Zambon avrebbe il diritto, in Italia, di essere a capo del Ministero della Salute, visto che l’attuale ministro resta muto e sordo sull’argomento e le possibili reali correzioni. Solo Francesco Zambon avrebbe il diritto di essere eletto, honoris causa, nelle prossime elezioni europee a rappresentare l’Italia visto che ha avuto il coraggio di dimettersi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che voleva sotterrare tutto il lavoro fatto e confermato sul Lancet nel 2022: solo i Paesi con un piano pandemico aggiornato hanno risposto meglio al nemico invisibile.

Nessuno vuole dimenticare. Perché perdere la memoria è devastante. Sapremo scrivere la vera storia di quello che ci è successo?