Bastano due foto, in prima riga sul suo profilo Instagram, per capire la parabola della vita di Kevin Lidin. La prima risale al 9 giugno 2019: “Campioni della Serie C“, si legge. La seconda invece, del 10 marzo scorso, lo vede ritratto nelle vesti di un monaco buddhista. Le due foto raccontano la storia di questo ragazzo, ex centrocampista che in Italia ha giocato con il Pisa e la Paganese e che ora si descrive come un insegnate di yoga e portabandiera della cultura dei famosi monaci dalla tunica arancione. Una trasformazione indotta dai molteplici infortuni che ne hanno stroncato la carriera.
“Nel 2021 la mia carriera da calciatore professionista è finita a causa degli infortuni. Ho iniziato a chiedermi cosa fosse la felicità e quale fosse lo scopo della vita”, scrive Lidin in uno dei suoi post. “Crediamo spesso che diventare economicamente autonomi, o famosi, ci renda felici. Dopo aver studiato la scienza della felicità, esser diventato un monaco e aver praticato yoga ho trovato le risposte alle mie domande. E ho imparato a raggiungerla e a mantenerla”, continua. Il programma di 30 giorni in Thailandia che simula la vita dei monaci, a cui Lidin ha partecipato dall’1 al 30 luglio 2023, gli ha cambiato la vita e ribaltato le prospettive.
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Il percorso calcistico, dunque, appartiene ormai al passato. Le prime esperienze con il Lunds BK, club della sua madrepatria Svezia, e l’approdo in Italia da appena 18enne nell’estate 2017, per giocare nel Pisa, non sono più importanti. Non importa neanche che dal 2017 al 2019, prima di conquistare la Serie C, sia stato girato in prestito al Bologna e poi sia tornato di nuovo in Svezia. Di quel capitolo della sua vita rimane solo la promozione in B ottenuta con il club toscano, come ricorda sul suo profilo Instagram. Lidin ha giocato anche pochissime partite alla Paganese, ma a causa degli infortuni ha trovato la forza di dire basta a 21 anni e di cambiare stile di vita.
“Prima di di diventare monaco non capivo davvero l’importanza del dono alle altre persone. Quando dai qualcosa a qualcuno, è un gesto che viene dal cuore e il ricevente accetta il regalo e lo apprezza. La felicità è un sentimento vissuto dagli entrambi”, racconta ancora su Instagram. “Per esempio, ricevere cibo da persone che vivono una vita molto semplice è stato difficile. Ma i buddhisti credono che se non sei nato ricco, devi donare ancora di più così da godere di un vissuto migliore nella prossima vita”. Oggi Lidin, attraverso l’esperienza vissuta in Thailandia, cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla cultura buddhista e di ispirare le persone, inducendole a vedere che gli oggetti materiali non sono tutto, pur mantenendo la sua identità: “Non ero buddhista prima e non lo sono ora. Non è necessario esserlo per diventare monaci, ma dobbiamo sempre portare rispetto e praticare gli insegnamenti. Ho scelto di vivere da monaco per un solo mese, ma uno può farlo per una vita intera se vuole”.