Giorgio Armani ha sempre volto il suo sguardo al futuro e non solo nella moda, ma anche sulla sua visione imprenditoriale. Per questo “re Giorgio”, che compirà 90 anni il prossimo luglio, in una intervista a Bloomberg, non esclude cambiamenti per il suo gruppo una volta che non ne sarà più al comando: “L’indipendenza dai grandi gruppi potrebbe ancora essere un valore per il Gruppo in futuro, ma non mi sento di escludere nulla“.
Lo stilista, che controlla la quasi totalità della Giorgio Armani Spa, non chiude la porta nemmeno a un’eventuale Ipo: “La quotazione è qualcosa di cui non abbiamo ancora discusso, ma è un’opzione che potrebbe essere presa in considerazione si spera in un lontano futuro. Ciò che ha sempre caratterizzato il successo del mio lavoro è la capacità di adattarsi ai tempi che cambiano. Al momento non prevedo un’acquisizione da parte di un grande conglomerato del lusso. Ma, come ho detto, non voglio escludere nulla a priori, perché sarebbe un modo di agire poco imprenditoriale”.
Il discorso si sposta poi sul tema della successione: “Quando si parla di successione, penso che la soluzione migliore sarebbe un pool di persone fidate a me vicine e scelte da me. Questa sarebbe anche l’opzione più strategica, vista l’ampiezza delle attività in cui è coinvolto il gruppo. La fondazione deciderà e governerà il futuro del gruppo Armani perché le persone più vicine a me sono al timone. Ho iniziato da solo con una piccola azienda e l’ho trasformata, pezzo dopo pezzo, in un gruppo di rilevanza internazionale, grazie anche al prezioso contributo dei collaboratori che ho scelto strada facendo. Lo scenario adesso è molto diverso rispetto a quando ho iniziato, quindi immagino più funzioni coordinate per chi verrà dopo di me, il che è molto più efficiente”.