Ricordiamoci che l’infrastruttura politica europea è nata con la promessa che una maggiore integrazione dei mercati e con certe regole di bilancio l’Europa avrebbe potuto garantire ai suoi cittadini il benessere sociale. Come sappiamo però questa “idea” di Unione europea ha miseramente fallito nel 2009 con l’arrivo della grande crisi finanziaria, ragione per cui la leadership europea è stata costretta a realizzare in fretta e furia un radicale cambio di paradigma: dalla crescita comune alla crisi comune. L’austerità viene presentata – o meglio imposta – come la cura ai mali dell’economia e della finanza, omettendo di evidenziare che tali fallimenti sono stati causati da quell’architettura iniziale della “crescita comune”.
Anziché far gravare il peso dei danni ai protagonisti della crisi modificando in modo strutturale le regole del mercato globalizzato, si è deciso di far pagare un prezzo molto salato a pensionati e lavoratori, e più in generale ai comuni cittadini che hanno visto ridurre drasticamente i servizi sociali, dalla scuola alla sanità per intenderci.
L’aver salvato gli interessi di pochi a scapito dei cittadini senza comunque risolvere i problemi di fondo ha avuto un piccolissimo effetto collaterale: la perdita del consenso elettorale per via di quel fastidioso sistema politico che si chiama democrazia, talora aggirabile ma non ancora eliminabile. In sintesi, la crescita comune ha fallito, l’austerità (o la crisi) comune ha fallito. Quindi che si fa? Ma ovvio, si ritorna al progetto fallimentare iniziale: di nuovo proiettati alla crescita comune.
Ma d’altronde dovendo restare dentro al paradigma della globalizzazione che alternativa c’è?
Con le elezioni europee alle porte, sta facendo molto discutere il piano di Draghi per la Commissione Ue – non ancora disponibile ma anticipato dall’ex premier in occasione della sua partecipazione a un recente evento a La Hulpe, in Belgio. Il fulcro del discorso in fondo è sempre lo stesso: il rilancio della competitività, che è il solito obiettivo impossibile di tutti i piani europei. Peccato per noi che in nome di questa illusione sono state realizzate le peggiori riforme antisociali.
Quello che anzitutto bisogna porre in risalto è infatti la pericolosa contraddizione di fondo che sta distruggendo l’apparato statale e la politica. Da un lato non si fa altro che affidare ai mercati ampi margini di libertà di azione, se non addirittura di vero e proprio arbitrio, mentre dall’altro si ha la pretesa di governare l’economia pur avendo ceduto ai privati gli strumenti per farlo. Per cui, dopo aver privatizzato gran parte degli asset strategici dell’economia nazionale, si ha la pretesa di esercitare su di essa un potere di indirizzo di fatto inesistente, e siccome al capitale privato interessa estrarre il maggior valore – leggasi profitto – possibile, l’unica alternativa per la politica resta sempre la stessa, ossia assecondarne le pretese secondo l’unica idea di competitività a queste condizioni possibile: taglio dei costi per aumentare i guadagni, un po’ costo del lavoro, un po’ tasse, un po’ qualsiasi altra cosa.
Uno dei mali principali dell’Europa, e in verità del mondo occidentale, è proprio quello di confondere gli interessi e i poteri pubblici con quelli privati. In altri termini, è la errata distribuzione del potere tra Stati e mercati – ormai sfacciatamente sbilanciata a favore dei secondi – a rappresentare un grosso ostacolo alla realizzazione di qualsiasi progetto politico di rilancio dell’economia. Inutile quindi perdere tempo a individuare questo o quel settore produttivo (green, hi tech, metteteci dentro quello che volete) su cui investire senza avere risolto il problema che sta alla radice.
Per tali motivi dovrebbe considerarsi morta in partenza qualsiasi proposta basata sulla spinta alla competitività tra le regioni del mondo (Draghi cita gli Stati Uniti e la Cina), quando in verità occorrerebbe discutere della competizione tra potere pubblico e potere privato. Cosa volete che gliene freghi a una multinazionale della collocazione politica del territorio che gli consente di estrarre il maggior valore possibile. Il grande capitale non partecipa a questo tipo di conflitto, spalleggia chi gli consente di trarre il massimo vantaggio.
Vi invito dunque a leggere il discorso integrale di Draghi da questa prospettiva di fondo, e non sarà difficile rendersi conto come il suo progetto sia destinato a finire nel medesimo vicolo cieco di tutti quelli che l’hanno preceduto. Il punto è che Draghi e buona parte della leadership europea è davvero convinta che la strada sia più integrazione e competizione con il resto del mondo. Bisogna poi considerare un fatto ormai piuttosto scontato: in Europa c’è più divisione che unione, non si capisce come si possa far convergere in un’unica proposta di competitività paesi con economie differenti e politiche divergenti.
Quello che deve preoccupare è che in nome di questo risultato impossibile ne subiremo uno più che possibile: istituzioni europee sempre più forti dinanzi a stati sempre più deboli. Presto approfondimenti sui singoli temi trattati, perché la situazione è drammatica, seppur non seria.
Per chi ne avesse voglia, invito a leggere questo mio libro, La lotta di classe nel XXI secolo, dove ho dedicato ampio spazio a una indagine sul rapporto tra Stati, Europa e multinazionali, e sul perché alle condizioni attuali c’è ben poco da fare.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti di Atac per possibile pratica commerciale scorretta. L’istruttoria riguarda la qualità e la quantità dei servizi erogati nel triennio 2021-2023 rispetto a quanto previsto dal contratto di servizio con il Comune di Roma e prospettato ai consumatori anche attraverso la Carta della Qualità dei Servizi del Trasporto Pubblico. Lo comunica l'Antitrust in una nota.
In particolare, Atac avrebbe sistematicamente disatteso gli obiettivi relativi alla regolarità del servizio di trasporto di superficie e del trasporto metropolitana, ai presidi di sicurezza delle stazioni metropolitane, al funzionamento di ascensori, montascale e scale/tappeti mobili, nonché all’illuminazione delle stazioni della metropolitana.
A fronte del presunto mancato raggiungimento di questi obiettivi, Atac non sembrerebbe aver assunto misure correttive adeguate a colmare le ripetute carenze, né misure di adeguamento e/o di rimborso parziale delle tariffe applicate, in considerazione dei potenziali disagi arrecati ai consumatori. Ieri i funzionari dell’Autorità hanno svolto un’ispezione presso la sede della società Atac con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di finanza.
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - "Se Cdu e Socialisti pensano di fare finta di niente, andando al governo confermando un inciucio fallimentare, non faranno il bene dell’Europa. Il voto di Afd, scelta da tantissimi giovani, è un voto di speranza, un voto che guarda al futuro. Per paura di Afd, la Cdu-Csu aveva espresso posizioni molto chiare che ora dovrà rimangiarsi per cercare un accordo con i Socialisti che, come un Pd qualunque, hanno straperso ma vogliono le poltrone come se nulla fosse. Per l’Europa sarebbe un pessimo segnale". Lo dice il vicepresidente del Consiglio e segretario della Lega, Matteo Salvini, in un'intervista a 'Libero'.
"Il cordone sanitario -aggiunge- non porta bene a chi lo fa, in Europa hanno tentato la stessa cosa contro la Lega e i nostri alleati, e hanno ottenuto che i Patrioti siano cresciuti in tutti i Paesi diventando terzo Gruppo a Bruxelles. Ormai Popolari e Socialisti sono chiusi in un bunker, perennemente sconfitti ma incapaci di vedere la realtà. Eppure continuo a sperare che le forze di centrodestra siano in grado di unirsi contro le sinistre, come da insegnamento di Silvio Berlusconi abbiamo il dovere di dialogare con tutte le forze alternative alle sinistre che spingono per l’immigrazione selvaggia, per la cancellazione delle nostre identità, della nostra agricoltura e del nostro lavoro".
Torino, 25 feb. (Adnkronos) - Oltre 100 persone indagate per traffico di stupefacenti e altri reati commessi all’interno delle carcerari. Una vasta operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Torino, insieme al Nucleo investigativo regionale della Polizia penitenziaria di Torino, è in corso da stamattina presto nelle province di Torino, Alessandria, Biella, Vercelli, Cuneo, Sassari, Savona Imperia e Modena, con perquisizioni sia in abitazioni che in istituti di pena.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Io sono un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente". Così Simone Cristicchi, ospite a 'Maschio Selvaggio' su Rai Radio 2, risponde alla conduttrice Nunzia De Girolamo quando fa notare al cantautore romano come la canzone sanremese 'Quando sarai piccola' sia piaciuta tanto a Elly Schlein quanto a Giorgia Meloni.
"Si tende sempre a identificare gli artisti politicamente, la musica invece non ha fazioni, non ha colori. Devo dire che tu hai messo insieme la destra e la sinistra", ha detto De Girolamo al cantautore arrivato quinto nella classifica finale. "Questo mi fa sorridere - ha confessato Cristicchi - sono molto contento di questo apprezzamento bipartisan, o anche super partes, che ha generato la mia canzone. Io sono sempre stato un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente, proprio perché volevo che la mia musica e la mia arte potesse arrivare a tutti ed è giusto che sia così".
"Ovviamente ho le mie idee, come tutti, non le rinnego e non mi vergogno di esternarle quando è il momento e quando ho voglia, però - ha concluso il cantautore - sono veramente contento di aver fatto questa canzone che sia piaciuta più o meno a tutti".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il caro bollette è un problema sempre più grave, che non possiamo più far finta di non vedere. Paghiamo le bollette più care d’Europa, che a sua volta paga le bollette più alte tra i competitor internazionali. Siamo i più tartassati tra i tartassati, con un evidente danno alla competitività delle imprese e al potere di acquisto delle famiglie. I lavoratori, in particolare, pagano questi aumenti tre volte: la prima in casa quando arriva la bolletta, la seconda perché le aziende devono metterli in cassa integrazione poiché con l’energia alle stelle perdono produttività, la terza perché l’energia spinge a rialzo l’inflazione e i prodotti nel carrello della spesa costano di più". Lo dice Annalisa Corrado della segreteria del Partito Democratico.
"Agire è possibile e doveroso. Possiamo farlo subito, a partire dalla protezione dei soggetti vulnerabili, oltre 3 milioni e mezzo di utenti, per il quali il governo vuole bandire aste che sarebbero una iattura. Bisogna fermarle immediatamente e riformare piuttosto l’acquirente unico, che al momento gestisce il servizio di tutela della vulnerabilità, perché possa tornare a stipulare i contratti pluriennali di acquisto, agendo come vero e proprio gruppo d’acquisto".
"È necessario inoltre agire ad ogni livello possibile per disaccoppiare il prezzo dell’energia da quello del gas: occorre lavorare ad una riforma europea dei mercati, scenario non immediato, agendo però contemporaneamente ed immediatamente per un “disaccoppiamento di fatto”, come quello che si potrebbe attuare supportando i contratti pluriennali con i produttori di energia da fonti rinnovabili (PPA, Power purchase agreement). Dovremmo prendere esempio dalla Spagna di Sanchez, inoltre, che ha imposto un tetto al prezzo del gas, ottenendo risultati brillanti che hanno trainato la ripresa d’industria ed economia. Dobbiamo fare di più e meglio per la transizione energetica per liberarci dalla dipendenza del gas: oltre ad insistere su sufficienza energetica ed elettrificazione dei consumi, dobbiamo agire ad ogni livello perché la quota di energia da fonti rinnovabili nel nostro mix di produzione cresca: questo è l’unico modo strutturale di far penetrare il beneficio in bolletta del basso costo delle energie pulite".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - “Allarmano e inquietano gli atti violenti rivolti in questi giorni contro le Forze dell’Ordine, a loro va la nostra piena solidarietà”. Lo dichiara la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi dopo gli incendi dolosi che hanno coinvolto questa mattina il commissariato e la Polstrada di Albano Laziale e nei giorni scorsi il comando della Compagnia dei carabinieri di Castel Gandolfo.
“Auguriamo agli agenti intossicati una pronta guarigione. Nell’attesa che sia fatta chiarezza sulle dinamiche e che i responsabili siano consegnati alla giustizia, non possiamo che schierarci senza indugio al fianco di chi ogni giorno si impegna per la sicurezza delle cittadine e dei cittadini”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Le bollette energetiche di famiglie e imprese sono alle stelle. Meloni ha fischiettato per mesi, ignorando anche le nostre proposte. E oggi annuncia il rinvio di un Cdm promesso ormai due settimane fa. Non avevano detto di essere 'pronti'?". Lo ha scritto sui social Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
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Lidia Undiemi
Dottore di ricerca in diritto dell'economia
Zonaeuro - 19 Aprile 2024
Il piano impossibile di Draghi sulla competitività europea: è fallito una volta, fallirà ancora
Il percorso segnato da Draghi sulla competitività europea fallirà. Il lato positivo è che forse, finalmente, potremo prendere atto della crisi della globalizzazione.
Ricordiamoci che l’infrastruttura politica europea è nata con la promessa che una maggiore integrazione dei mercati e con certe regole di bilancio l’Europa avrebbe potuto garantire ai suoi cittadini il benessere sociale. Come sappiamo però questa “idea” di Unione europea ha miseramente fallito nel 2009 con l’arrivo della grande crisi finanziaria, ragione per cui la leadership europea è stata costretta a realizzare in fretta e furia un radicale cambio di paradigma: dalla crescita comune alla crisi comune. L’austerità viene presentata – o meglio imposta – come la cura ai mali dell’economia e della finanza, omettendo di evidenziare che tali fallimenti sono stati causati da quell’architettura iniziale della “crescita comune”.
Anziché far gravare il peso dei danni ai protagonisti della crisi modificando in modo strutturale le regole del mercato globalizzato, si è deciso di far pagare un prezzo molto salato a pensionati e lavoratori, e più in generale ai comuni cittadini che hanno visto ridurre drasticamente i servizi sociali, dalla scuola alla sanità per intenderci.
L’aver salvato gli interessi di pochi a scapito dei cittadini senza comunque risolvere i problemi di fondo ha avuto un piccolissimo effetto collaterale: la perdita del consenso elettorale per via di quel fastidioso sistema politico che si chiama democrazia, talora aggirabile ma non ancora eliminabile. In sintesi, la crescita comune ha fallito, l’austerità (o la crisi) comune ha fallito. Quindi che si fa? Ma ovvio, si ritorna al progetto fallimentare iniziale: di nuovo proiettati alla crescita comune.
Ma d’altronde dovendo restare dentro al paradigma della globalizzazione che alternativa c’è?
Con le elezioni europee alle porte, sta facendo molto discutere il piano di Draghi per la Commissione Ue – non ancora disponibile ma anticipato dall’ex premier in occasione della sua partecipazione a un recente evento a La Hulpe, in Belgio. Il fulcro del discorso in fondo è sempre lo stesso: il rilancio della competitività, che è il solito obiettivo impossibile di tutti i piani europei. Peccato per noi che in nome di questa illusione sono state realizzate le peggiori riforme antisociali.
Quello che anzitutto bisogna porre in risalto è infatti la pericolosa contraddizione di fondo che sta distruggendo l’apparato statale e la politica. Da un lato non si fa altro che affidare ai mercati ampi margini di libertà di azione, se non addirittura di vero e proprio arbitrio, mentre dall’altro si ha la pretesa di governare l’economia pur avendo ceduto ai privati gli strumenti per farlo. Per cui, dopo aver privatizzato gran parte degli asset strategici dell’economia nazionale, si ha la pretesa di esercitare su di essa un potere di indirizzo di fatto inesistente, e siccome al capitale privato interessa estrarre il maggior valore – leggasi profitto – possibile, l’unica alternativa per la politica resta sempre la stessa, ossia assecondarne le pretese secondo l’unica idea di competitività a queste condizioni possibile: taglio dei costi per aumentare i guadagni, un po’ costo del lavoro, un po’ tasse, un po’ qualsiasi altra cosa.
Uno dei mali principali dell’Europa, e in verità del mondo occidentale, è proprio quello di confondere gli interessi e i poteri pubblici con quelli privati. In altri termini, è la errata distribuzione del potere tra Stati e mercati – ormai sfacciatamente sbilanciata a favore dei secondi – a rappresentare un grosso ostacolo alla realizzazione di qualsiasi progetto politico di rilancio dell’economia. Inutile quindi perdere tempo a individuare questo o quel settore produttivo (green, hi tech, metteteci dentro quello che volete) su cui investire senza avere risolto il problema che sta alla radice.
Per tali motivi dovrebbe considerarsi morta in partenza qualsiasi proposta basata sulla spinta alla competitività tra le regioni del mondo (Draghi cita gli Stati Uniti e la Cina), quando in verità occorrerebbe discutere della competizione tra potere pubblico e potere privato. Cosa volete che gliene freghi a una multinazionale della collocazione politica del territorio che gli consente di estrarre il maggior valore possibile. Il grande capitale non partecipa a questo tipo di conflitto, spalleggia chi gli consente di trarre il massimo vantaggio.
Vi invito dunque a leggere il discorso integrale di Draghi da questa prospettiva di fondo, e non sarà difficile rendersi conto come il suo progetto sia destinato a finire nel medesimo vicolo cieco di tutti quelli che l’hanno preceduto. Il punto è che Draghi e buona parte della leadership europea è davvero convinta che la strada sia più integrazione e competizione con il resto del mondo. Bisogna poi considerare un fatto ormai piuttosto scontato: in Europa c’è più divisione che unione, non si capisce come si possa far convergere in un’unica proposta di competitività paesi con economie differenti e politiche divergenti.
Quello che deve preoccupare è che in nome di questo risultato impossibile ne subiremo uno più che possibile: istituzioni europee sempre più forti dinanzi a stati sempre più deboli. Presto approfondimenti sui singoli temi trattati, perché la situazione è drammatica, seppur non seria.
Per chi ne avesse voglia, invito a leggere questo mio libro, La lotta di classe nel XXI secolo, dove ho dedicato ampio spazio a una indagine sul rapporto tra Stati, Europa e multinazionali, e sul perché alle condizioni attuali c’è ben poco da fare.
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Roma, 25 feb. (Adnkronos) - L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti di Atac per possibile pratica commerciale scorretta. L’istruttoria riguarda la qualità e la quantità dei servizi erogati nel triennio 2021-2023 rispetto a quanto previsto dal contratto di servizio con il Comune di Roma e prospettato ai consumatori anche attraverso la Carta della Qualità dei Servizi del Trasporto Pubblico. Lo comunica l'Antitrust in una nota.
In particolare, Atac avrebbe sistematicamente disatteso gli obiettivi relativi alla regolarità del servizio di trasporto di superficie e del trasporto metropolitana, ai presidi di sicurezza delle stazioni metropolitane, al funzionamento di ascensori, montascale e scale/tappeti mobili, nonché all’illuminazione delle stazioni della metropolitana.
A fronte del presunto mancato raggiungimento di questi obiettivi, Atac non sembrerebbe aver assunto misure correttive adeguate a colmare le ripetute carenze, né misure di adeguamento e/o di rimborso parziale delle tariffe applicate, in considerazione dei potenziali disagi arrecati ai consumatori. Ieri i funzionari dell’Autorità hanno svolto un’ispezione presso la sede della società Atac con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di finanza.
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - "Se Cdu e Socialisti pensano di fare finta di niente, andando al governo confermando un inciucio fallimentare, non faranno il bene dell’Europa. Il voto di Afd, scelta da tantissimi giovani, è un voto di speranza, un voto che guarda al futuro. Per paura di Afd, la Cdu-Csu aveva espresso posizioni molto chiare che ora dovrà rimangiarsi per cercare un accordo con i Socialisti che, come un Pd qualunque, hanno straperso ma vogliono le poltrone come se nulla fosse. Per l’Europa sarebbe un pessimo segnale". Lo dice il vicepresidente del Consiglio e segretario della Lega, Matteo Salvini, in un'intervista a 'Libero'.
"Il cordone sanitario -aggiunge- non porta bene a chi lo fa, in Europa hanno tentato la stessa cosa contro la Lega e i nostri alleati, e hanno ottenuto che i Patrioti siano cresciuti in tutti i Paesi diventando terzo Gruppo a Bruxelles. Ormai Popolari e Socialisti sono chiusi in un bunker, perennemente sconfitti ma incapaci di vedere la realtà. Eppure continuo a sperare che le forze di centrodestra siano in grado di unirsi contro le sinistre, come da insegnamento di Silvio Berlusconi abbiamo il dovere di dialogare con tutte le forze alternative alle sinistre che spingono per l’immigrazione selvaggia, per la cancellazione delle nostre identità, della nostra agricoltura e del nostro lavoro".
Torino, 25 feb. (Adnkronos) - Oltre 100 persone indagate per traffico di stupefacenti e altri reati commessi all’interno delle carcerari. Una vasta operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Torino, insieme al Nucleo investigativo regionale della Polizia penitenziaria di Torino, è in corso da stamattina presto nelle province di Torino, Alessandria, Biella, Vercelli, Cuneo, Sassari, Savona Imperia e Modena, con perquisizioni sia in abitazioni che in istituti di pena.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Io sono un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente". Così Simone Cristicchi, ospite a 'Maschio Selvaggio' su Rai Radio 2, risponde alla conduttrice Nunzia De Girolamo quando fa notare al cantautore romano come la canzone sanremese 'Quando sarai piccola' sia piaciuta tanto a Elly Schlein quanto a Giorgia Meloni.
"Si tende sempre a identificare gli artisti politicamente, la musica invece non ha fazioni, non ha colori. Devo dire che tu hai messo insieme la destra e la sinistra", ha detto De Girolamo al cantautore arrivato quinto nella classifica finale. "Questo mi fa sorridere - ha confessato Cristicchi - sono molto contento di questo apprezzamento bipartisan, o anche super partes, che ha generato la mia canzone. Io sono sempre stato un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente, proprio perché volevo che la mia musica e la mia arte potesse arrivare a tutti ed è giusto che sia così".
"Ovviamente ho le mie idee, come tutti, non le rinnego e non mi vergogno di esternarle quando è il momento e quando ho voglia, però - ha concluso il cantautore - sono veramente contento di aver fatto questa canzone che sia piaciuta più o meno a tutti".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il caro bollette è un problema sempre più grave, che non possiamo più far finta di non vedere. Paghiamo le bollette più care d’Europa, che a sua volta paga le bollette più alte tra i competitor internazionali. Siamo i più tartassati tra i tartassati, con un evidente danno alla competitività delle imprese e al potere di acquisto delle famiglie. I lavoratori, in particolare, pagano questi aumenti tre volte: la prima in casa quando arriva la bolletta, la seconda perché le aziende devono metterli in cassa integrazione poiché con l’energia alle stelle perdono produttività, la terza perché l’energia spinge a rialzo l’inflazione e i prodotti nel carrello della spesa costano di più". Lo dice Annalisa Corrado della segreteria del Partito Democratico.
"Agire è possibile e doveroso. Possiamo farlo subito, a partire dalla protezione dei soggetti vulnerabili, oltre 3 milioni e mezzo di utenti, per il quali il governo vuole bandire aste che sarebbero una iattura. Bisogna fermarle immediatamente e riformare piuttosto l’acquirente unico, che al momento gestisce il servizio di tutela della vulnerabilità, perché possa tornare a stipulare i contratti pluriennali di acquisto, agendo come vero e proprio gruppo d’acquisto".
"È necessario inoltre agire ad ogni livello possibile per disaccoppiare il prezzo dell’energia da quello del gas: occorre lavorare ad una riforma europea dei mercati, scenario non immediato, agendo però contemporaneamente ed immediatamente per un “disaccoppiamento di fatto”, come quello che si potrebbe attuare supportando i contratti pluriennali con i produttori di energia da fonti rinnovabili (PPA, Power purchase agreement). Dovremmo prendere esempio dalla Spagna di Sanchez, inoltre, che ha imposto un tetto al prezzo del gas, ottenendo risultati brillanti che hanno trainato la ripresa d’industria ed economia. Dobbiamo fare di più e meglio per la transizione energetica per liberarci dalla dipendenza del gas: oltre ad insistere su sufficienza energetica ed elettrificazione dei consumi, dobbiamo agire ad ogni livello perché la quota di energia da fonti rinnovabili nel nostro mix di produzione cresca: questo è l’unico modo strutturale di far penetrare il beneficio in bolletta del basso costo delle energie pulite".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - “Allarmano e inquietano gli atti violenti rivolti in questi giorni contro le Forze dell’Ordine, a loro va la nostra piena solidarietà”. Lo dichiara la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi dopo gli incendi dolosi che hanno coinvolto questa mattina il commissariato e la Polstrada di Albano Laziale e nei giorni scorsi il comando della Compagnia dei carabinieri di Castel Gandolfo.
“Auguriamo agli agenti intossicati una pronta guarigione. Nell’attesa che sia fatta chiarezza sulle dinamiche e che i responsabili siano consegnati alla giustizia, non possiamo che schierarci senza indugio al fianco di chi ogni giorno si impegna per la sicurezza delle cittadine e dei cittadini”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Le bollette energetiche di famiglie e imprese sono alle stelle. Meloni ha fischiettato per mesi, ignorando anche le nostre proposte. E oggi annuncia il rinvio di un Cdm promesso ormai due settimane fa. Non avevano detto di essere 'pronti'?". Lo ha scritto sui social Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.