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La Casa Bianca sull’attacco di Israele all’Iran: “Avvisati ma non eravamo d’accordo. Contrari anche a operazione a Rafah”

“Siamo stati avvisati ma non eravamo d’accordo”. È la posizione ufficiosa degli Stati Uniti in merito all’attacco israeliano contro l’Iran. La Casa Bianca, per ora, non ha rilasciato alcun commento ufficiale. Un dirigente si è limitato a confermare che gli Usa erano stati avvisati in anticipo del raid, senza avallarlo. “Non siamo rimasti sorpresi”, ha detto al sito Axios. Fonti del quotidiano inglese Guardian affermano che “Preavvisando gli Usa dell’imminente attacco in Iran, Israele ha assicurato Washington che non avrebbe colpito i siti nucleari”

Anche la Cnn riporta la notizia dell’avviso preventivo. Viene citato un dirigente dell’Amministrazione che aggiunge “Non abbiamo approvato la risposta”. Tuttavia, secondo gli analisti della Cnn, l’attacco è stato limitato e rispetta le sollecitazioni di Usa e alleati per non aumentare la tensione nella regione. La loro previsione è che Teheran non risponderà.

Il primo a parlare ufficialmente è stato poi il segretario di Stato americano Antony Blinken in conferenza stampa al termine del G7 di Capri, confermando quanto anticipato. “Non siamo coinvolti in alcuna operazione offensiva. Quello che posso dire è che stiamo lavorando alla de-escalation. Non voglio dire altro”, ha affermato segretario di Stato rispondendo ad una domanda sull’argomento. Su Rafah, aggiunge, “siamo stati molto chiari: non possiamo essere favorevoli da un’operazione militare. Crediamo che si possono raggiungere gli stessi obiettivi con altri mezzi”.

Dopo la ritorsione iraniana per l’attacco israeliano alla sede diplomatica di Damasco, Washington aveva invitato Tel Aviv a prendere come un successo il fatto di aver praticamente abbattuto tutti i missili e i droni che avrebbero dovuto colpire in territorio israeliano e di chiudere così la vicenda. Nel gabinetto di guerra israeliano si sono scontrate posizioni diverse dei vari componenti. Alcuni per una linea molto dura contro Teheran, altri più inclini a seguire le indicazioni americane. Quest’ultima posizione sembra aver prevalso vista la natura prevalentemente dimostrativa dell’operazione di questa notte. Gli Stati Uniti avevano messo in chiaro nei giorni scorsi che non avrebbero partecipato ad un’eventuale risposta israeliana.

Ieri, dopo aver posto il veto alla risoluzione sull’ammissione piena della Palestina alle Nazioni Unite, l’ambasciatore americano all’Onu Robert Wood ha affermato che “Gli Usa supportano vigorosamente uno stato palestinese nell’ambito di un accordo di pace. E il presidente Joe Biden dal 7 ottobre ha ripetuto numerose volte che l’unica via per la pace è una soluzione dei due stati. Ma azioni premature qui a New York, anche con le migliori intenzioni, non porteranno allo stato palestinese”. Lo ha detto l’ambasciatore americano all’Onu Robert Wood