Ilaria Salis candidata al Parlamento europeo è una cosa grande e ottima per diversi e convergenti motivi. Innanzitutto perché – se tutto andrà come dovrebbe andare, se ci sarà un sufficiente per quanto minoritario appoggio popolare – scatterà l’immunità connessa alla carica di europarlamentare e Ilaria potrà almeno essere scarcerata e liberata da quei ceppi che hanno giustamente fatto fremere l’opinione pubblica. Ovviamente non si tratta soltanto di risolvere il problema di una singola persona, ma di affermare, dentro una vicenda che è diventata simbolica, diritti universali di tutti.

Non è la prima volta che si fa un uso deliberatamente e apertamente strumentale dell’immunità parlamentare per liberare vittime di persecuzioni giudiziarie che hanno o si sospetta che abbiano una radice politica. Ma forse è la prima volta che lo si fa su scala europea, per una persona detenuta in un altro paese dell’Unione Europea, ponendo quindi un problema di tutele e garanzie su scala comunitaria.

Non la vedo come la scelta di difendere un’italiana nei confronti della “perfida Ungheria” ma come una scelta profondamente europeista. Così come europeista è stata in questi anni la pressione esercitata – magari non abbastanza coerentemente – dal Parlamento e dalla Commissione Europea nei confronti della Ungheria. La candidatura di Ilaria Salis contribuisce a mostrare a molti scettici quanto sia importante la presenza, la pressione, la battaglia politica nelle istituzioni europee.

Si era parlato di una sua candidatura con il Pd ma era una scelta troppo forzata, troppo strana: troppo distanti la natura, la storia, l’insediamento del Pd e la militanza di Ilaria Salis che viene dal movimentismo e dai centri sociali. Più naturale l’incontro con Alleanza Verdi Sinistra, con un mondo rosso-verde che accetta sì di misurarsi quando ci sono le condizioni con esperienze di governo, ma che viene dalle minoranze delle battaglie ecologiste, sociali, civili, pacifiste (un po’ come per il caso di Mimmo Lucano, il piccolo grande sindaco poetico, che era stato invitato anche da altre liste ma che ha scelto Avs).

Ovviamente si tratta di una buona notizia anche per Alleanza Verdi Sinistra che vede con Ilaria Salis rafforzarsi le sue possibilità elettorali e il suo profilo di strumento politico utile per battaglie radicali sì, ma concrete. Ci sarà da porsi il problema di cosa si possa chiedere a una Ilaria Salis nell’Europarlamento, ma ogni cosa a suo tempo. E’ successo che persone apparentemente sperimentate si rivelassero deludenti, può succedere al contrario che persone del tutto lontane da una dimensione del genere si rivelino molto attive e utili. Ma questo non è un problema immediato.

L’ondata di commenti denigratori che ho visto su Twitter – ovviamente da gente di destra – mostra quanto è aspro il conflitto. Soprattutto quando si tratta di donne.

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