La qualificazione di Roma, Atalanta e Fiorentina contiene un messaggio importante, sul quale il nostro calcio dovrebbe riflettere: l’unione fa la forza. El pueblo unido può ottenere risultati importanti per l’intero sistema. Nel caso specifico, è stato centrato il traguardo di un posto in più nella prossima Champions, riservato alla quinta squadra della classifica finale della Serie A 2023-2024. Un club in più si traduce in risorse aggiuntive per un calcio al collasso e gravato da debiti spaventosi. La prima a beneficiarne sarà, ovvio, la squadra che concluderà la stagione in quinta posizione – in questo momento la Roma -, ma non vanno sottovalutati gli utili collaterali. Per un calcio come il nostro, diviso tra comuni e signorie, una lezione: fare sistema, come accade per esempio in Inghilterra, è la strada migliore per crescere e consolidarsi.

Il passaggio trionfale della Roma, in dieci per un’ora contro il Milan e capace di portare a casa il 2-1 dell’Olimpico dopo l’1-0 dell’andata, ha due letture. La prima riguarda l’ennesimo esame superato da Daniele De Rossi, opportunamente confermato a poche ore dal match. La seconda chiude dopo quasi cinque anni il ciclo di Stefano Pioli al Milan. La faccia stanca nel dopo-partita, l’ammissione della superiorità della Roma e il fatalismo con il quale il tecnico dello scudetto 2022 va incontro al suo destino certificano una sentenza. Pioli – tranne miracoli – saluterà il Milan e il popolo avrà il suo scalpo. Morto un allenatore se ne fa un altro, avanti così, ma sarebbe un errore considerare il tecnico l’unico responsabile di una stagione con due bocciature europee, prima in Champions e poi in Europa League. La società ha grandi colpe. Non si tiene sulla corda un allenatore, e soprattutto un uomo, per diversi mesi. In questo modo si destabilizza il complesso-squadra: il tecnico è costretto a convivere con la mannaia sul collo, i giocatori vanno in confusione, i dirigenti pensano a salvare la propria pelle. L’american way è questa, ma nel calcio non funziona così: i fallimenti in lungo e largo delle proprietà statunitensi in Europa sono sotto gli occhi di tutti. Il Chelsea di Todd Boehly e il Manchester United della famiglia Glazer sono gli esempi più clamorosi. Lo United è riuscito a vincere qualcosa fino a quando Alex Ferguson è rimasto in attività, ma è clamoroso il flop del Chelsea: dal suo arrivo, maggio 2022, Boehly ha speso qualcosa come 857 milioni di sterline, al cambio oltre 1 miliardo. Il Milan di Cardinale viaggia ad altezze più basse, ma come nel caso del Chelsea, la sensazione è che manchi un progetto di fondo: troppo facile prendersela con Pioli.

L’immagine del trionfo della Roma è la partecipazione di Evan N’Dicka alla festa. Andate a rivedere le immagini: le foto trasmettono il senso di un gruppo vero, in cui De Rossi è il leader riconosciuto per il passato da campione, lo spessore umano e l’età giovanile che lo aiuta a comprendere le dinamiche mentali dei calciatori di oggi. La Roma-squadra appare davvero una famiglia, termine molto caro a José Mourinho. De Rossi ha riportato la serenità perduta e si è guadagnato la conferma a suon di risultati. Voleva essere giudicato come allenatore e il suo lavoro è stato giustamente premiato.

L’Atalanta torna in una semifinale europea dopo 36 anni ed eliminare il colosso Liverpool è una delle maggiori imprese compiute dal club bergamasco nella sua lunga storia. Gasperini è stato bravissimo. Questo risultato vendica in parte la delusione del ko nei quarti di Champions contro il PSG, nella Champions del Covid, estate 2020. La finale non è un sogno proibito dopo aver messo sotto i Reds, ma il Marsiglia, reduce da una stagione tormentata – Gasset è il terzo allenatore dopo Marcelino e Gattuso – e nono in campionato, ha motivazioni fortissime e un vecchio pirata dell’area come Aubameyang, capocannoniere dell’Europa League con 11 gol.

La Fiorentina ha sofferto, ma meritava la qualificazione. Il Bruges non sarà una passeggiata di salute. I belgi hanno segnato 121 gol in tutte le competizioni. La difesa non è di ferro con 44 reti incassate: due squadre simili, brave ad attaccare, meno a proteggersi. Andrà in finale chi sarà più pratico e meno presuntuoso.

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