“Mi scuso di non esserci, ma purtroppo ci sono stati problemi di sicurezza”. Ha esordito così, in video collegamento, l’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, alla seconda giornata del Festival euromediterraneo dell’economia (Feuromed), in corso a Napoli. “Anche ieri in un’altra università italiana, nostri tecnici e ingegneri sono stati attaccati fisicamente da gruppi di manifestanti, che esprimono il dissenso in una maniera riprovevole, quindi abbiamo deciso come Leonardo di sospendere, almeno per un mese, le visite in centri accademici perché non è sicuro. È imbarazzante che questo accada. Andiamo semplicemente a parlare con gli studenti perché c’è carenza di personale Stem ed è importante, per il futuro e il progresso della tecnologia del Paese e dell’Europa, che ci sia grande attenzione alla produzione di cervelli Stem”, ha concluso Cingolani che poi ha proseguito il suo intervento.

C’è una percezione in questo momento di insicurezza anche continentale, gli Stati membri stanno riflettendo sul fatto che se unissimo le forze sarebbe più facile essere competitivi e sicuri. Unire le forze è molto complesso da un punto di vista politico ma non è più semplice a livello industriale – ha detto l’ex ministro della Transizione ecologica – Se prendessi in considerazione tutti i colossi della difesa, i nostri peers, siamo tutte aziende da 15-20-30 miliardi, per noi vorrebbe dire avere un piano industriale comune però rinunciare ad una parte dei nostri prodotti tradizionali per i mercati domestici in favore di un mercato globale, per cui ciascuno di noi dovrebbe rinunciare a qualcosa che fa peggio rispetto a un peer e potenziare qualcosa che fa meglio, e questo vuol dire una rivoluzione all’interno di queste aziende”, ha spiegato Cingolani.

“Si può cominciare facendo delle joint venture, delle alleanze ma serve un disegno”, ha spiegato. “Non possiamo fare anche il disegno istituzionale, quindi ancora una volta pubblico e privato si devono parlare e qui addirittura a livello continentale. Ma ci sta perché la sicurezza non è un problema domestico ma continentale”, ha sottolineato l’ad di Leonardo. “Quindi ragionando in termini di continente c’è molto lavoro da fare, servirà un grande sforzo, trasparenza e grande obbiettività”, ha aggiunto, avvertendo, però che “se prevarranno i piccoli interessi domestici, soprattutto di breve termine, non andremo da nessuna parte”. Gli uffici del ministero dell’Università e della ricerca hanno poi contattato i vertici di Leonardo. La ministra Anna Maria Bernini ha espresso profondo sconcerto per quanto accaduto e manifestato vicinanza alle persone aggredite. Bernini ha poi contattato il rettore dell’Università di Palermo, Massimo Midiri, dove ieri si sono svolti i fatti, chiedendo maggiori dettagli.

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