Bagarre alla Zanzara (Radio24) tra Angelo D’Orsi, già professore ordinario di Storia del pensiero politico all’Università di Torino, e uno dei conduttori della trasmissione, David Parenzo, sulla tragedia israelo-palestinese. A dare fuoco alle polveri è la posizione contrapposta dei due duellanti sul governo israeliano: D’Orsi ribadisce più volte che il premier Benjamin Netanyahu “dovrebbe stare in galera”, Parenzo incalza lo storico chiedendogli perché nessun intellettuale palestinese si sia mai opposto ad Hamas, a differenza di tanta parte dell’intellighenzia israeliana che si è mobilitata contro il governo.
“Ma perché svicolate? – replica D’Orsi – Il tema sono i 33mila civili uccisi, i 18mila bambini morti”.
Parenzo menziona la decisione dell’artista israeliana Ruth Patir di non aprire il padiglione d’Israele alla Biennale di Venezia in segno di protesta per la pace, ma lo storico non ci sta: “Dovete smetterla con questa storia, ve la cavate sempre così: parlando della ‘grande democrazia israeliana’. Non funziona così. Qui c’è una situazione di genocidio incrementale in corso. Netanyahu vuole buttare fuori i palestinesi dalle loro terre oppure eliminarli fisicamente. Ed è quello che sta facendo”.
“Ma figuriamoci”, commenta Parenzo.
D’Orsi cita quindi la rappresaglia iraniana all’attacco di Israele, stigmatizzando il silenzio dell’Occidente: “Le proteste occidentali quali sono state? Niente, nessuno ha parlato. Addirittura si chiedono sanzioni contro l’Iran e Il Foglio scrive che le sanzioni non bastano. Ma sì, bombardiamo anche l’Iran”.
“Ma lei dove andrebbe a vivere? – chiede Giuseppe Cruciani – In Iran o in Israele?”.
“Che c’entra questo? – risponde D’Orsi – Non andrei a vivere né in Iran, né in Israele“.
“In Israele io vivrei, eccome”, commenta Parenzo.
“Ma in Israele c’è o no la democrazia, secondo lei?”, chiede Cruciani a D’Orsi.
“C’è una democrazia molto limitata – risponde lo storico, vivacemente contestato da Parenzo – Tirate sempre fuori la storia che gli omosessuali possono votare, ma gli arabi presenti in Israele non hanno gli stessi diritti degli israeliani. Con Netanyahu Israele è diventato uno Stato ebraico, cioè eticamente puro“.
“La rettrice dell’Università Statale di Milano è palestinese”, ribatte Parenzo.
“Lo Stato d’Israele – continua D’Orsi – nasce da un tentativo di pulizia etnica a danno dei palestinesi nel 1948. E questo è stato documentato, nero su bianco, dallo storico israeliano Ilan Pappé, ma anche da altri studiosi israeliani che hanno lavorato sulle fonti”.
“Lei sta paragonando Netanyahu a Hitler praticamente”, commenta Cruciani.
“Ma non banalizziamo – replica lo storico – Tutti i politici vanno contestualizzati. Noi oggi stiamo assistendo al genocidio di un popolo e dobbiamo ribellarci a questo. Gli studiosi distinguono diversi tipi di genocidio e quello attuato da Israele nei confronti dei palestinesi è un genocidio incrementale. Quello della Shoah è un caso unico nella storia, perché è fatto su scala industriale, i campi di sterminio erano costruiti come industrie. Quello che vediamo oggi è un genocidio diverso”.
Parenzo ancora una volta contesta le parole di D’Orsi, che sbotta: “Ma non faccia lo spiritoso. Esistono o no le 33mila vittime civili?”.
“Sì che esistono ma 13mila sono milizie di Hamas”, risponde il giornalista.
“Certo, lo dice Netanyahu – replica D’Orsi – Quando Israele bombarda una sede diplomatica straniera, l’altro Stato ha diritto di rispondere”.
“L’Iran finanzia Hamas”, ribatte Parenzo.
“Non c’entra nulla – insorge D’Orsi – Ma dove siamo, al Far West?”.
“Hamas cosa è per lei?”, chiede Cruciani.
“È un partito politico con un braccio militare che lotta per la liberazione della Palestina, usando anche forme di terrorismo”, risponde D’Orsi.
“Hamas usa lo stupro”, rilancia Parenzo.
“Lo stupro purtroppo è diventato arma di guerra mica da adesso”, risponde lo storico.
“Israele non stupra nessuno“, protesta Parenzo.
“Va bene, lei fa il tifo per Israele, io guardo i fatti – risponde D’Orsi, tra le urla di Parenzo – Risulta che ci sono stupri sistematici da parte dei soldati israeliani“.
“Ma vergognati”, commenta il conduttore.
“Shame on you”, replica lo storico.
La polemica riesplode quando Parenzo accusa D’Orsi di essere contro l’esistenza dello Stato d’Israele: “Tu sei per la sua distruzione. Fine”.
“Beh, se Israele fa quello che sta facendo, certo che non può esistere – risponde lo storico – Israele non può continuare così”.
“Israele sta lottando per la sua esistenza, Hamas nel suo statuto dice che lo vuole distruggere”, ribatte Parenzo.
“No, Israele sta creando antisemitismo violando tutte le leggi internazionali – replica D’Orsi – Lo vuoi capire, sì o no? È insopportabile tutto questo. Se lo Stato d’Israele viene presentato come uno Stato etnicamente puro e come Stato degli ebrei, allora è evidente che gli arabi presenti nel territorio israeliano non godono degli stessi diritti degli israeliani ebrei. Questa è la cosa assurda. Quando c’è uno Stato etnico puro, nasce sempre il conflitto, c’è sempre uno sterminio. E questo è inaccettabile”.
“Quindi è come la Germania nazista? Ma è un paragone assurdo”, insorge Cruciani.
“Non è assurdo”, risponde D’Orsi che ribadisce “l’ingiustizia, la violenza, il massacro continuo dei palestinesi, l’occupazione illegale della Cisgiordania” da parte di Israele.
E aggiunge: “La risposta dell’Iran nei confronti di Israele è legale dal punto di vista dell’Onu“.
“Ma io me ne fotto dell’Onu – ribatte Parenzo – L’Onu è quell’associazione che mette a capo della Commissione dei diritti umani l’Iran”.
“E allora torniamo al Far West – chiosa D’Orsi – Voi volete la guerra dei mondi”.