“La nota del direttore dell’approfondimento della Rai non torna, da quello che risulta dalle ricostruzioni della vicenda è una decisione editoriale“. Francesca Bria, consigliera di amministrazione della Rai in quota Pd, non usa giri di parole per smentire il comunicato stampa del direttore Paolo Corsini sull’annullamento del monologo di Antonio Scurati sull’antifascismo, a pochi giorni dal 25 aprile, che sarebbe dovuto andare in onda nel corso della puntata di sabato sera di Chesarà…, programma condotto da Serena Bortone su Rai3.
Una nota inviata direttamente dal direttore dell’approfondimento Rai – e non dall’azienda – per chiarire che dietro la scelta non c’è “nessuna censura” ma solo “aspetti di natura economica e contrattuale, sui quali sono in corso accertamenti”. Corsini parla di “cifre più elevate di quelle previste e altri aspetti promozionali da chiarire connessi al rapporto tra lo scrittore e altri editori concorrenti“, sottolineando che non ci sono assolutamente “aspetti editoriali” dietro la decisione. È però un documento interno Rai ad affermare che la partecipazione di Scurati viene “annullata per motivi editoriali“.
I dubbi si concentrano sui contenuti del monologo dello scrittore, dove fa esplicitamente riferimento alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al suo rifiuto a pronunciare la parola “antifascismo”. Un testo che, “come da procedura”, è arrivato alla direzione dell’approfondimento della Rai. È il contenuto ad avere causato lo stop alla partecipazione? La Rai nega ma le polemiche crescono.
Ricostruire quanto accaduto nei giorni e nelle ore precedenti è molto complesso, essendoci più versioni della vicenda. Certa è la cifra richiesta per la partecipazione alla puntata: 1.800 euro. La tv pubblica però offre 300 euro in meno e la trattativa si conclude così a 1.500 euro, almeno secondo quanto trapela anche da fonti vicine allo scrittore. Venerdì pomeriggio, a 24 ore dalla puntata, però la partecipazione è annullata e il documento interno alla Rai parla di “scelta editoriale”. La versione dell’azienda è, però, diversa: lo scrittore non accetta l’offerta di 1.500 euro e poco prima delle 17 la pratica del compenso viene annullata. La frase nel documento interno relativa all’annullamento della partecipazione di Antonio Scurati “per motivi editoriali” farebbe riferimento – fanno sapere fonti dell’azienda – proprio allo stop all’offerta economica. Teoricamente, però, i motivi editoriali non sono quelli economici ed è strano che la trattativa sul compenso avvenga a poche ore dalla messa in onda del programma.
Le stesse fonti della Rai precisano in più che a quella nota ne sarebbe seguita un’altra, in cui l’azienda si sarebbe detta disponibile a un’ospitata a titolo gratuito. Poco dopo una mail della produzione del programma alla direzione avrebbe confermato la presenza (gratuita) dello scrittore tra gli ospiti. Quindi per la Rai “la partecipazione di Antonio Scurati alla trasmissione non è mai stata messa in discussione“, ha detto Corsini, ma sarebbe stata a titolo gratuito. Per la direzione approfondimento Rai il caso, a questo punto, era chiuso. Resta da capire chi e quando ha comunicato la scelta ad Antonio Scurati.
Ma perché sarebbe stata chiesta la partecipazione a titolo gratuito? Nelle trasmissioni televisive l’ospite spesso rinuncia al compenso in cambio della promozione di una sua opera, ad esempio del suo libro. L’ultima pubblicazione di Scurati, “Fascismo e populismo. Mussolini oggi”, è però uscita molti mesi fa, a novembre del 2023. Nella sua nota Corsini citava “aspetti promozionali da chiarire connessi al rapporto tra lo scrittore e altri editori concorrenti”. Il riferimento sembra essere alla serie televisiva su Mussolini che andrà in onda su Sky basata sui libri dello scrittore. Ma, al momento, l’uscita della serie non è immediata e quindi non si comprende quale possa essere il nesso.
Diverse fonti confermano comunque che la vicenda si è chiusa definitivamente solo sabato mattina: subito dopo è stata ufficializzata proprio dalla conduttrice con il suo post sui social. Serena Bortone ha spiegato durante la puntata andata in onda senza il monologo dello scrittore, di avere “scoperto casualmente” che il “contratto con Scurati era stato annullato”. “Ho passato tutta la sera a telefonare, e mandare messaggi, email ma non sono riuscita ad ottenere alcuna spiegazione“, ha sottolineato la conduttrice confermando i suoi dubbi. “Le ricostruzioni della vicenda rendono evidente che si sia trattata di una decisione editoriale che ritengo gravissima anche perché si va a censurare un contenuto sull’antifascismo di uno scrittore alla vigila del 25 aprile”, ha commentato Francesca Bria del cda Rai che ha invitato la tv pubblica a “tornare sui suoi passi“. Un invito caduto però nel vuoto.