L’ultima crisi nera della Rai si consuma sulla festa laica dell’Italia democratica, il 25 aprile. Questa volta non si tratta di fuggifuggi di conduttori in cerca di habitat più confortevoli, ma dell’annullamento – dalla sera alla mattina – di un monologo di Antonio Scurati, scrittore bestseller, autore della trilogia M, su Benito Mussolini e il fascismo. Avrebbe dovuto parlare proprio di fascismo e antifascismo a Chesarà…, il programma del sabato sera di Rai3. La conduttrice Serena Bortone ha scoperto però “per caso” (sue parole) che l’intervento di Scurati era stato cancellato e nemmeno lei ha saputo capirne il motivo. Censura o meri motivi economici? L’annullamento del monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile, previsto inizialmente per questa sera, sabato 20 aprile, a Chesarà… su Rai3 ha subito sollevato polemiche. Censura politica, questioni legali, trattative economiche? Al momento – passate parecchie ore dall’imbarazzato post di Bortone – non c’è ancora una versione definitiva. Le opposizioni si sono scagliate contro il governo e la gestione della nuova governance della Rai: “Siamo passati da TeleMeloni a TeleRegime“. Col passare delle ore la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, pur tra distinguo e frecciatine sul possibile compenso per Scurati, è intervenuta sui suoi social pubblicando integralmente il testo che lo scrittore avrebbe dovuto leggere in prima serata: “Non chiederò mai la censura di nessuno” ha assicurato. Nella trasmissione andata in onda poi è stata la stessa Bortone a leggere integralmente il testo di Scurati. “Come probabilmente saprete, stasera era previsto un monologo sul 25 aprile di Antonio Scurati che invece non ci sarà” ha detto la conduttrice, ribadendo la versione già illustrata nel suo post: “Ieri sera ho scoperto causalmente che il contratto con Scurati era stato annullato. Ho passato tutta la sera a telefonare, e mandare messaggi, email ma non sono riuscita ad ottenere alcuna spiegazione. Stamattina ho dovuto chiamare Scurati per spiegargli cosa era accaduto. Ma siccome ho letto ricostruzioni fantasiose e offensive, preciso che la reazione di Scurati è stata di regalarmi il testo scritto per noi autorizzandomi a leggerlo, cosa che adesso farò”.

Cosa c’è nel breve testo di Scurati tanto da preoccupare la dirigenza Rai e portarla alla cancellazione dell’intervento o almeno del compenso? Avrebbe parlato dell’assassinio del deputato socialista Giacomo Matteotti sul quale si fonda di fatto il regime fascista, degli eccidi dei nazisti con la complicità dei fascisti del 1944, dalle Fosse Ardeatine a Sant’Anna di Stazzema. E però, nel finale, avrebbe chiamato in causa anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, accusata tra l’altro di aver sempre “disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana”. La consigliera della Rai in quota centrosinistra Francesca Bria chiede di rivedere “la sciagurata decisione” perché “significherebbe la censura dei contenuti di un monologo sul 25 aprile e sull’antifascismo. Inaccettabile”.

Le reazioni della politica – L’episodio ha il risultato non indifferente di riunire tutte le opposizioni, da sinistra a Renzi. “Casi come quello che coinvolge in queste ore Antonio Scurati rischiano di screditare il servizio pubblico – dice la presidente della commissione di Vigilanza Rai Barbara Floridia (M5s) – ne minano la credibilità e gettano un’ombra sulla sua indipendenza. Non è accettabile trattare così una personalità del calibro di Scurati. È necessario che l’azienda dia risposte più dettagliate sulle ragioni che impedirebbero la sua presenza nella trasmissione di Serena Bortone. Mi auguro che non si tratti di una scelta editoriale e che si chiariscano tutti gli aspetti di questa vicenda con una risposta convincente per sgomberare il campo da qualunque sospetto di intento censorio”. Se Verdi-Sinistra parla di un passaggio definitivo “da TeleMeloni a TeleRegime”, la parola “censura” viene pronunciata dall’ex ministro Andrea Orlando: “Da molto tempo non sentivamo pronunciare la parola ‘censura’ ma ora credo che siamo di fronte all’echeggiare della parola censura”. “Non è un fatto positivo per la democrazia – dice – voglio anche essere chiaro, non credo che Meloni telefoni ai dirigenti della Rai per dire ‘togliete Scurati’, credo che il servilismo dei dirigenti della Rai porti a togliere Scurati pensando di fare un favore alla Meloni“. Se la vicenda fosse confermata, aggiunge l’ex premier Matteo Renzi, “sarebbe una cosa molto grave”. Carlo Calenda, leader di Azione, premette di essere “sempre stato prudente nella critica al Governo sul tema delle influenze della politica sulla Rai, perché le ho viste in atto con governi di destra e di sinistra”. Ma poi rivolge direttamente alla premier: “Questo cara Giorgia Meloni va oltre. Cancellare l’intervento di un grande scrittore per ragioni politiche è inaccettabile, indegno. Questa roba accade in Russia e non può accadere in un paese europeo. Ci aspettiamo le scuse e il ripristino immediato del monologo cancellato. La Rai non è tua. La paghiamo, purtroppo, tutti. Datti una regolata”.

Poi c’è lo spin di Fratelli d’Italia, che è stato anche rilanciato dalla premier. Una comunicazione che salta a piè pari la questione della cancellazione del monologo ancora da chiarire e figurarsi il contenuto. E piomba direttamente e soltanto sulla questione del compenso per Scurati che si sarebbe dovuto aggirare tra i 1500 e i 1800 euro. “Chiediamo sia chiarita la vicenda del contratto di Scurati in Rai per cui per un solo minuto di monologo avrebbe dovuto ricevere circa 2mila euro di compenso – dice il presidente della commissione Cultura Federico Mollicone – Bene ha fatto la delegazione di FdI a chiedere l’audizione dei vertici per gli accertamenti contrattuali di questo supercompenso per Scurati. Le opposizioni si rifugiano nella solita retorica dell’antifascismo: nessuna censura, ma sola richiesta di chiarezza”.

Il comunicato dei lavoratori dell’azienda – Di certo quest’ultimo caso rinfocola anche la polemica interna, tra azienda e sindacati. Il cdr approfondimento chiede “che sta accadendo”, mettendo in fila l’annullamento del monologo di stasera, ma anche il taglio delle repliche di Report e l’incredibile puntata di Porta a Porta in cui a parlare di aborto erano 7 uomini. Notizie, si legge nella nota dell’organismo sindacale, che “hanno contribuito alla pessima fama che la Rai sembra fare di tutto per conquistarsi presso il suo pubblico”. Per questo i giornalisti della direzione Approfondimento esprimono “preoccupazione per questa deriva” e chiedono chi sia “il mandante di questi scivoloni (la politica? il governo? Il cda?)” e che senso abbia “questo impeto tafazziano che sta minando la nostra autorevolezza presso il pubblico”. A questa voce si aggiunge quella dell’Usigrai: “Dalla direzione Approfondimenti che ha buttato oltre 6 milioni euro su un progetto fallimentare come Avanti Popolo e ha tagliato le repliche di Report che invece sono a costo zero, le motivazioni economiche per escludere Scurati sono chiaramente delle scuse per nascondere la verità che è una sola: si voleva silenziare Scurati e il suo monologo sul 25 aprile. Altre narrazioni sono solo dei diversivi per nascondere un sistema di controllo asfissiante che sta danneggiando la Rai, i suoi dipendenti e tutti i cittadini”.

I commenti di Anpi e sindacati Anche per l’associazione nazionale partigiani italiani l’annullamento dell’intervento di Scurati, che era incentrato proprio sul 25 aprile, “è un fatto gravissimo” e si traduce in un “ennesimo colpo alla libertà di espressione e di informazione”. “L’Anpi continua a manifestare un forte allarme per questa deriva da regime che ricorda il Minculpop e sta trasformando la Rai in uno strumento al servizio della Presidenza del consiglio”, si legge in una nota in cui l’associazione chiede che venga “subito ripristinato l’intervento di Scurati” e che sia “rispettata e attuata la Costituzione”. Allarme lanciato dal palco della manifestazione per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro anche da Maurizio Landini che ha ribadito l’allarme lanciato già da tempo sul progressivo scricchiolare del sistema democratico.

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