Dalle 8 di domenica è un costante via vai al ministero dell’Interno dove è in corso il deposito dei contrassegni per le prossime elezioni Europee dell’8 e 9 giugno. La bacheca al piano terra del Viminale continua a riempirsi di simboli: tra questi, oltre a quelli che gli elettori troveranno sulla scheda elettorale, anche tanti altri contrassegni che termineranno lì la loro esperienza. Libertà di Cateno De Luca conquista due record: è il primo contrassegno a essere stato depositato e anche quello che raccoglie il numero più alto di simboli al suo interno (ben 19). Un numero irraggiungibile per Azione di Calenda che si deve accontentare dei nove simboli presenti nel suo contrassegno. Si ferma a “soli” sei simboli, invece, la lista Stati Uniti d’Europa che racchiude i renziani di Italia Viva e +Europa. Leggero restyling (con la fiamma che “cresce”) per Fratelli d’Italia e poi tanti altri simboli: dall’intramontabile Sacro Romano Impero Cattolico ai due contrassegni del Partito dei pirati. Il termine ultimo per il deposito dei contrassegni scade alle 16 di lunedì.

L’ex viceministra all’Economia (con il M5s) Laura Castelli, oggi presidente di Sud chiama Nord di Cateno De Luca, è stata la prima a depositare il contrassegno della lista Libertà. Un sospiro di sollievo soprattutto per il grafico che nelle scorse settimane ha dovuto aggiornare il simbolo aggiungendo – a piccoli gruppi – tutte le nuove adesioni e togliendo i fuoriusciti.

Un tempo uniti sotto il tetto del cosiddetto Terzo polo, alle europee Matteo Renzi e Carlo Calenda – come noto – correranno separatamente. Il primo con la lista Stati Uniti d’Europa insieme, tra gli altri, a +Europa, Psi e Radicali, mentre Calenda (con tato di nome al centro del contrassegno) riunisce il simbolo di Azione a quello di altri otto movimenti e partiti: dai giovani di Nos allo storico Partito repubblicano. Nella stessa bacheca compare anche un altro contrassegno degli Stati Uniti d’Europa: si tratta di un simbolo, con la rosa nel pugno al centro, già già utilizzato da Maurizio Turco e dalla lista Marco Pannella.

Nuova veste grafica per il partito della Presidente del consiglio. Già sperimentata alle scorse elezioni regionali in Sardegna, Abruzzo e Basilicata, nel simbolo di Fratelli d’Italia è ormai sparito il cosiddetto “cannocchiale” (niente secondo cerchio all’interno del simbolo). Il restayling viene confermato anche alle europee e, ovviamente, rimane la tanto contestata fiamma tricolore che, anzi, con la nuova grafica cresce anche di dimensione. La fiamma, storico simbolo del Movimento sociale italiano, ha un’origine incerta: secondo alcuni rappresenterebbe la fiamma del distintivo del reggimento degli Arditi, corpo speciale del Regio Esercito italiano, per altri rappresenterebbe la fiaccola ardente sulla tomba di Benito Mussolini (ricostruzione, questa, sempre contesta sia da Msi che da An e Fdi). Sul contrassegno anche il nome di Giorgia Meloni, proprio mentre nel Pd si discute se inserire o meno il nome della segretaria Elly Schlein.

Novità anche per il Movimento 5 stelle. Come annunciato dal leader Giuseppe Conte, nel corso della puntata di In mezz’ora su Raitre, il simbolo vedrà l’aggiunta dell’hashtag #pace alla scritta Movimento 5 stelle 2050. Niente nome sul contrassegno, invece, dell’ex presidente del Consiglio nel contrassegno.

Tra i primi simboli depositati anche quelli di Rassemblement Valdòtain, Contro sistema, Insieme liberi, Pcie Alternativa popolare. Ma anche la bicicletta della lista Pensioni e lavoro – Risveglio europeo. E ci sono anche due diversi partiti dei Pirati. Tornano pure le vecchie conoscenze come il Sacro romano impero cattolico presentato da Mirella Cece, secondo la quale “C’è una minaccia al genere umano, troppo odio e guerre”.

Altro evergreen è Lamberto Roberti della lista Parlamentare indipendente, che spiega: “Sono l’unico candidato individuale con un simbolo depositato in Italia dal 2001: dopo una laurea in giurisprudenza ho fatto un testo di Iq che era di 180. L’intelligenza va applicata e da 23 anni sto lavorando per questo”. Roberti da anni porta avanti la sua idea di candidarsi in solitaria alle elezioni, circostanza non prevista ma, nonostante questo, continua sempre a presentare il suo contrassegno.

Depositato anche in simbolo della lista Referendum e Democrazia dal tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, Marco Cappato, insieme a Marco Perduca, Lorenzo Mineo e Alice Spaccini. “Anche queste elezioni – hanno dichiarato – non saranno democratiche, in quanto si potranno presentare solo movimenti già presenti in Parlamento. Agli altri viene chiesta una raccolta firme cartacee di fatto impossibile, non verranno nuovamente accolte le firme digitali. Il nostro è il simbolo di una lotta a favore della partecipazione civica, in particolare dell’uso della firma digitale per la presentazione delle liste elettorali, come già abbiamo ottenuto parzialmente per la sottoscrizione dei Referendum”.

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