“Israele bombarda simultaneamente 5 Paesi in Medio Oriente, ma i palestinesi sono quelli che pagano il prezzo per la de-escalation”. Così Rula Jebreal ad ‘Accordi&Disaccordi’, in onda sabato sera su Nove condotto da Luca Sommi con la partecipazione di Marco Travaglio e Andrea Scanzi. “L’attacco all’ambasciata a Damasco ha ucciso 16 iraniani, tra cui un generale molto importante, e quindi l’Iran è andato inizialmente alle Nazioni Unite per chiedere una condanna. Una cosa che hanno fatto vent’anni fa, quando i talebani hanno attaccato l’ambasciata iraniana a Mazar-i-Sharif (nel 1998, in Afghanistan, ndr). – ha detto la giornalista – Allora c’era stata una condanna unanime di tutti al Consiglio di sicurezza e l’Iran ha detto: ‘noi, se c’è questa condanna, ci fermiamo’. Vent’anni dopo Israele ha fatto una cosa molto simile, uccidendo molte persone. Gli iraniani sono andati dopo il primo di aprile, data dell’attacco all’ambasciata in Siria, alle Nazioni Unite. Chi ha bloccato quella condanna? Gli Stati Uniti, la Francia, la Gran Bretagna. – ha proseguito – E a quel punto, non avendo ricevuto nessuna condanna a quell’attacco terroristico alla loro ambasciata, hanno detto: ‘siamo costretti a rispondere’. Ma hanno fatto una risposta razionale perché hanno avvertito tutti nel Medio Oriente. Hanno mandato i droni che ci mettono ore per arrivare. Hanno colpito soltanto una base militare, ma a poi abbiamo visto la reazione israeliana di panico totale. Abbiamo avuto l’attivazione di quello che chiamano Iron Dome, poi i missili Arrow e altri missili per proteggere Israele con il 99 per cento dei droni iraniani che sono stati intercettati. Non c’è stata nessuna vittima, tra l’altro, ma Netanyahu non vuole fermarsi, Netanyahu nel frattempo non sta solo bombardando Gaza e distruggendo Gaza, sta bombardando la Siria, continua a bombardare in Libano e continua a bombardare l’Iraq e ora anche l’Iran. Cinque paesi in Medio Oriente vengono bombardati simultaneamente da Israele, da un governo guidato da un uomo delegittimato completamente, dove l’80 per cento degli israeliani non lo vuole, con una un ministro della Difesa, Gallant, che continua a insistere che l’unico modo per sentirsi sicuri è soltanto cancellare completamente Gaza. – ha detto ancora – Oggi l’ultima linea di resistenza dei palestinesi a Gaza, è Rafah, dove ci sono 1,5 milioni di persone. E sembra dalle notizie che emergono in queste ore dagli Stati Uniti che Joe Biden abbia dato la mano libera di bombardare Rafah in cambio di non bombardare su larga scala l’Iran. Questo vuol dire che i palestinesi sono quelli che pagano il prezzo per una escalation mediorientale allucinante. Una cosa veramente pericolosissima perché non ci si rende conto dell’impatto sul Medio Oriente della carneficina a Gaza”, ha concluso la scrittrice.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione