“L’aborto è un omicidio“. E ancora: “Stiamo scambiando un delitto per un diritto“. Bufera sulla vicedirettrice del Tg1, Incoronata Boccia, dopo le sue frasi choc pronunciato sabato in diretta tv nel corso della trasmissione ‘Che sarà‘ su Rai 3 condotta da Serena Bortone, già coinvolta nel caso del monologo cancellato dello scrittore Antonio Scurati per il 25 aprile. Il video – in cui si vede l’estratto del programma – ha immediatamente scatenato moltissime critiche sui social e poi le reazioni delle parlamentari del Pd. In particolare la senatrice Cecilia d’Elia e la deputatata e capogruppo dem alla Camera, Chiara Braga. “Questo non è servizio pubblico”, attacca su X D’Elia, mentre Braga in una nota definisce l’episodio “vergognoso e inaccettabile” perché “offende le donne e le leggi“.
Boccia è intervenuta nella parte della puntata di ‘Che sarà‘ dedicata appunto al tema dell’aborto, argomento al centro della discussione politica da giorni, dopo l’emendamento della maggioranza di centrodestra che apre i centri e gli ambulatori alle organizzazioni pro life e l’attacco delle opposizioni sull'”uso politico” del Pnrr per una misura che vuole “rendere” per le donne “l’aborto ancora più doloroso“. La giornalista e vicedirettrice del Tg1 è intervenuta così: “Mi rendo conto che sto per dire parole molto forti, lungi da me giudicare storie e persone, semmai il principio. Stiamo scambiando un delitto per un diritto”. In Italia l’aborto è invece un diritto, come stabilito dalla Legge 194. “Abbiamo paura di dire che l’aborto è un omicidio – ha poi ribadito Boccia – anche la politica ha paura di dirlo”. Infine, ha anche ricordato le parole pronunciate da Madre Teresa di Calcutta nel lontano 1979: “Quando le hanno conferito il Nobel per la pace, alla domanda su quale fosse il pericolo più imminente non rispose la guerra ma l’aborto”.
“Che cosa spinga una donna a definire delitto un diritto che in Francia è in Costituzione, resta un mistero”, la replica della capogruppo Pd Braga. Che poi aggiunge: “Un mistero di cui lei, la giornalista Incoronata Boccia risponderà alla sua coscienza, ma di cui devono rispondere anche i vertici Rai“. “Può ancora ricoprire il ruolo di vice direttrice del principale tg del Paese chi offende le donne e le leggi?”, domanda infatti la deputata dem. Che conclude: “C’è un problema nella più grande azienda culturale italiana che va dalla censura all’offesa delle leggi dello Stato. Vergognoso e inaccettabile“. Mentre la senatrice D’Elia nel suo post scrive: “Questa è la Rai di Meloni. Questo non è servizio pubblico”.