Polemica accesa a L’aria che tira (La7) tra l’ex direttore di Avvenire Marco Tarquinio e il direttore del Foglio Claudio Cerasa sulle voci secondo cui il Pd avrebbe ipotizzato inizialmente di candidare Ilaria Salis alle elezioni europee. Cerasa dà una sua versione che fa inalberare Tarquinio: “Quella di Bonelli e di Fratoianni è stata una mossa geniale: candidare alle europee Ilaria Salis. Il Pd voleva candidarla, poi, nel momento in cui si era capito che proporre la Salis significava dover sacrificare dei posti che invece erano stati già promessi ad altri, come forse a Tarquinio, ha realizzato che era troppo faticoso”.
“Cerasa, certe battute te le puoi anche risparmiare”, insorge Tarquinio.
“Decido io quando e come fare le battute”, replica Cerasa.
“Quelle offensive no – ribatte l’editorialista di Avvenire – Perché nelle elezioni europee nessuno promette a nessuno. È offensivo il tuo modo di ragionare, sei un maleducato“.
“Mi stupisce che Tarquinio si offenda perché il Pd vorrebbe candidarlo come capolista – continua il direttore del Foglio – Io sono molto contento che si candidi nel Pd, perché così finalmente il Pd potrebbe essere coerente con un nuovo corso all’interno del quale il pacifismo corrisponde al professare la retorica della resa. Per esempio, sulla guerra in Russia, per Tarquinio difendere la pace in Ucraina significa togliere le armi, giocare alle fionde e sventolare la bandiera bianca“.

Tarquinio applaude Cerasa ironicamente, poi replica: “Io non ho nominato il collega Cerasa come mio portavoce. Lui si è impegnato nel fare una descrizione caricaturale delle posizioni che sostengo da mesi. Trovo veramente sgradevole questo modo di fare”.
“È un’opinione”, commenta il conduttore David Parenzo.
“No, non è un’opinione – obietta Tarquinio – Sono offese. Cerasa ha detto che la signora Salis non è stata candidata nel Pd perché bisognava garantire l’elezione di Marco Tarquinio. Mi pare che così Cerasa faccia un’operazione di disinformazione violenta, perché, come sanno tutti, alle elezioni europee non ci sono seggi e collegi sicuri, ma ci sono voti di preferenza che vengono dati dai cittadini a ragion veduta. Questa è vera disinformatia e anche una malignità”.
E aggiunge: “D’altra parte, non è una sorpresa per me, visto che durante la mia direzione di Avvenire il Foglio è arrivato a fare 4 articoli in prima pagina contro il sottoscritto, neanche fossi il presidente del Consiglio”.
“Vabbè, però, è un’opinione”, ribadisce Parenzo nel difendere Cerasa.
“Senti, David – replica Tarquinio – le opinioni si possono esprimere senza insinuare bassezze. Questo è quello che mi offende nel modo di fare giornalismo e politica”.

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