L'annullamento del monologo di Antonio Scurati a Chesarà..., su Rai 3, non è il primo scivolone di Viale Mazzini
L’annullamento del monologo di Antonio Scurati a Chesarà…, su Rai 3, non è il primo scivolone di Viale Mazzini. La Rai negli ultimi mesi è finita al centro di polemiche, conquistandosi, verrebbe da dire non per merito, aperture di siti e giornali. Da Roberto Saviano a Fedez, passando per Ghali e Dargen D’Amico, i precedenti sono stati diversi.
Il caso Saviano – Annunciato a luglio nell’offerta dell’autunno 2023, il programma Insider, Faccia a Faccia con il Crimine di Roberto Saviano, quattro puntate già registrate, finisce fuori dal palinsesto. Il programma, un viaggio attraverso le organizzazioni criminali, viene messo al bando per “scelta aziendale” e “non politica”, spiega all’epoca l’Amministratore delegato Rai, Roberto Sergio. Ma lo scrittore non ci sta e insorge, parlando di “decisione chiaramente politica” e chiama in causa pressioni del vicepremier Salvini. Non è un mistero, infatti, che tra i due non scorre buon sangue. A innescare l’ultima scintilla tra Saviano e il ministro delle Infrastrutture, qualche giorno prima della cancellazione del programma, è un tweet dello scrittore sulla candidatura di Carola Rackete alle Europee: uno scontro social che porta il leader leghista a minacciare querela e gli esponenti della destra di governo a chiedere l’allontanamento di Saviano da Viale Mazzini.
Il caso Fedez – Più che di caso, verrebbe da dire ‘i’ casi Fedez. Le polemiche legate al cantante e alla Rai nel corso degli anni non sono mancate. L’ultima a ottobre dell’anno scorso quando scoppia il caso legato a Belve: la Rai blocca la sua partecipazione al programma di Francesca Fagnani. A denunciarlo è la stessa conduttrice: l’azienda “non l’ha ritenuta opportuna”, spiega la giornalista dissociandosi. Il caso poi rientra (Fedez è stato ospite della trasmissione lo scorso 9 aprile ndr.), ma intanto la polemica monta. Fedez è poi protagonista della polemica sul suo intervento al Concertone del primo maggio del 2021. E, ancora, è al centro di scintille per il freestyle con cui a Sanremo 2023 critica apertamente la ministra Roccella sull’aborto e il viceministro Bignami, di cui strappa la foto che lo ritrae con l’uniforme nazista.
Ghali e Dargen D’Amico – È sempre sul palco dell’Ariston che quest’anno, durante l’ultimo Festival di Sanremo, scoppia un altro caso. Dal palco della kermesse musicale uno degli artisti in gara, Ghali, interviene a sostegno della causa palestinese e chiede lo “stop al genocidio“, tanto da finire nel mirino dell’ambasciatore israeliano in Italia. Sul momento non accade nulla e Sanremo si conclude senza troppi intoppi. Ma in Rai si è scatenato il panico: il giorno dopo, la domenica, nel salotto di Mara Venier, l’ad Rai, Roberto Sergio, diffonde un comunicato di vicinanza al popolo israeliano e lo fa leggere in diretta sia a Venier che ai conduttori dei tg della sera. Non solo: Venier è travolta dalle critiche anche per il trattamento riservato a Dargen D’Amico in trasmissione: la padrona di casa interrompe l’artista mentre parla del tema migranti e bacchetta in un fuorionda i giornalisti che chiedono a Ghali un commento sulla presa di posizione dell’ambasciatore d’Israele.