A Gaza la guerra non si è fermata nemmeno per le lunghe celebrazioni dell’Eid al-Fitr, una delle feste più importanti per i musulmani che segna la fine del Ramandan terminato il 9 aprile. L’Eid stato segnato dalle bombe e dalla fame. “È un periodo di celebrazioni, in cui i parchi sono pieni di bambini che giocano sulle altalene e gli scivoli. Invece ora i parchi sono diventati rifugi per le famiglie sfollate che non hanno più una casa” si sfoga un’operatrice Oxfam che si trova a Deir al-Balah, rinnovando l’appello per un cessate il fuoco. “Cosa dovremmo celebrare? La morte dei nostri cari? La fame? L’Eid quest’anno è stato oscurato dalla distruzione e dalle bombe”.
Intanto Oxfam lanciato un nuovo appello per un’azione concreta e urgente per i civili, criticando l’esito dell’ultimo G7. “È sicuramente positivo l’appello per il cessate il fuoco permanente. Purtroppo però tante buone intenzioni continuano a non tradursi in azioni concrete da parte dei Paesi del G7 per fermare la guerra e il massacro di civili” ha commentato Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia. “Dall’ultimo summit informale di febbraio a Monaco, Israele ha ucciso altri 6 mila innocenti e l’accesso agli aiuti umanitari è rimasto del tutto insufficiente a soccorrere una popolazione a un passo dalla carestia. Le dichiarazioni di intenti non bastano più, così come i vaghi appelli all’urgente e necessaria de-escalation del conflitto nell’area, che non deve distogliere l’attenzione dal porre fine alla sofferenza della popolazione di Gaza. Per questo lanciamo un appello urgente al G7 e al Governo italiano perché esercitino concretamente tutta la pressione diplomatica possibile perché si arrivi davvero ad un cessate il fuoco immediato e si possa iniziare a lavorare sulla ricostruzione di Gaza. Occorrono coraggio e una visione a lungo termine per affrontare le cause profonde del conflitto, ossia il blocco imposto da Israele sulla Striscia e oltre mezzo secolo di occupazione. Solo così si potrà arrivare finalmente a una soluzione di Pace e alla fine di una catastrofe umanitaria senza precedenti”
Il racconto fa parte di una serie di testimonianze raccolte dagli operatori e dai manager di Oxfam a Gaza che ilfattoquotidiano.it ha deciso di pubblicare. L’obiettivo è avere un racconto in prima persona da parte dei civili a Gaza, coloro che in questo momento stanno pagando il prezzo più alto del conflitto.
LA PETIZIONE – Nessuna risposta umanitaria significativa potrà esserci senza un immediato cessate il fuoco. Per questo Oxfam ha lanciato un appello urgente al governo italiano e ai leader europei a cui si può aderire su: https://www.oxfamitalia.org/petizione-gaza/