Secondo il report Renewables 2023 dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), la nuova capacità di energia rinnovabile mondiale è aumentata del 50% nel 2023, con una netta accelerazione rispetto agli anni precedenti.

Guardando a questi risultati, l’IEA ritiene che le rinnovabili diventeranno la prima fonte di produzione di energia elettrica nel mondo entro il 2025, superando il carbone. Il rapporto indica inoltre che la transizione energetica è trainata dal fotovoltaico, che costituisce il 70% della nuova capacità rinnovabile.

La ragione è da attribuire al fatto che si tratta di una tecnologia matura e affidabile, che –mette in evidenza sempre l’IEA – diventa ogni anno più accessibile rispetto al passato. In più, in molti paesi, tra cui l’Italia, è possibile usufruire di importanti agevolazioni e incentivi.

Attualmente, una delle opzioni migliori in ambito domestico è rappresentata dall’impianto fotovoltaico con accumulo, vale a dire un sistema dotato di batterie con cui è possibile immagazzinare parte dell’elettricità prodotta in eccesso dall’impianto e utilizzarla successivamente, quando necessario.

Come funziona un impianto fotovoltaico con accumulo

Un impianto fotovoltaico è in grado di produrre elettricità sfruttando la luce solare attraverso una serie di pannelli fotovoltaici, in genere montati sul tetto dell’edificio.

Oggi si utilizzano soprattutto i moduli in silicio monocristallino, in quanto sono più efficienti rispetto ai pannelli realizzati in silicio amorfo o in silicio policristallino. I moduli producono elettricità sotto forma continua che, tramite un inverter fotovoltaico, viene poi trasformata in corrente alternata.

L’energia elettrica prodotta dai pannelli e convertita in corrente alternata dall’inverter può essere ceduta alla rete elettrica esterna, oppure usata in casa per alimentare elettrodomestici e altri impianti come la pompa di calore. L’elettricità in corrente alternata serve anche per ricaricare le batterie dell’accumulo, in genere agli ioni di litio.

Si tratta di una soluzione che assicura una maggiore efficienza energetica e una durata più lunga rispetto alle batterie al piombo, con sistemi di varie capacità scelti in base al dimensionamento dell’impianto.

Inoltre, l’accumulo può essere di tipo monodirezionale, con le batterie che si ricaricano solo attraverso l’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico.

Le batterie si installano seguendo alcune configurazioni specifiche indicate dalle norme CEI di riferimento, senza l’obbligo di richiedere una valutazione preliminare per la verifica della conformità del progetto.

In ogni caso, entro 60 giorni dall’entrata in funzione del sistema di accumulo negli impianti allacciati alla rete bisogna inviare una comunicazione al GSE, una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà conforme ai modelli messi a disposizione dal Gestore dei Servizi Energetici.

Perché scegliere il fotovoltaico con sistema di accumulo?

Rispetto a un impianto fotovoltaico tradizionale, un sistema dotato di batterie per l’accumulo permette di usufruire di diversi vantaggi.

Innanzitutto, consente di aumentare l’autoconsumo e, di conseguenza, ridurre la quantità di elettricità da dover acquistare dalla rete nazionale, permettendo anche di risparmiare sulle bollette della luce.

Inoltre, l’impianto fotovoltaico con accumulo permette di ridurre ulteriormente l’impronta ecologica dell’abitazione, dato che permette di sfruttare un quantitativo maggiore di energia elettrica pulita.

I sistemi di accumulo aiutano inoltre a stabilizzare i consumi di energia fotovoltaica e contribuiscono all’aumento di affidabilità del sistema elettrico, in quanto è possibile impiegare l’elettricità generata dai pannelli anche nei periodi in cui la produzione è ridotta o nulla, per esempio di notte o nelle giornate di maltempo, e gestire in modo efficiente i picchi di produzione.

In più, un impianto fotovoltaico con accumulo offre un’elevata versatilità, poiché l’energia elettrica immagazzinata nelle batterie, oltre che essere impiegata per il proprio fabbisogno energetico, può essere ceduta alla rete oppure condivisa con altre utenze come avviene nelle comunità energetiche.

In quali casi conviene maggiormente scegliere l’accumulo per l’impianto fotovoltaico

Per determinare quando conviene optare per un impianto fotovoltaico con accumulo può essere utile considerare alcuni fattori, tra cui il proprio fabbisogno energetico, le abitudini di consumo e il costo dell’elettricità pagata in bolletta.

In generale, il fotovoltaico con accumulo è indicato per chi ha un fabbisogno energetico elevato, come le famiglie numerose o quelle che hanno elettrificato i propri consumi, per esempio sostituendo la caldaia a gas con la pompa di calore. Questa soluzione si rivela particolarmente utile anche per tutti coloro che, stando fuori tutto il giorno, concentrano i consumi nelle ore serali.

Le batterie per il fotovoltaico sono utili anche a chi deve ricaricare dei veicoli elettrici in casa, in quanto attraverso l’accumulo è possibile ricaricare l’auto elettrica di notte con una wallbox sfruttando l’energia prodotta di giorno dai pannelli fotovoltaici.

L’impiego dell’accumulo è vantaggioso anche in tutti quei casi di impianto fotovoltaico non connesso alla rete: in particolare, in queste circostanze si evita che l’elettricità generata dai moduli che non viene consumata immediatamente vada sprecata.

Infine, il sistema di accumulo risulta una soluzione conveniente anche a chi abita in zone remote con una rete elettrica instabile e poco affidabile.

In ogni caso, rimane fondamentale informarsi bene, valutando insieme a dei professionisti la soluzione più adatta alle proprie esigenze, che risulti al contempo vantaggiosa e rispettosa dell’ambiente.

Le soluzioni di Sorgenia per il fotovoltaico con accumulo

Per installare un impianto fotovoltaico con accumulo è consigliabile rivolgersi a una realtà specializzata come Sorgenia, green-tech energy company italiana che offre soluzioni di efficienza energetica all’avanguardia per la casa e il business.

Ogni proposta viene progettata su misura ed è costituita da componenti con materiali dalla qualità certificata, scelti accuratamente per permettere di usufruire del miglior rendimento possibile in qualsiasi condizione, sia climatica che di lavoro.

Naturalmente, affidandosi alla green-tech energy company, non si ha la necessità di svolgere in autonomia nessuna richiesta o pratica da presentare al GSE, dato che è direttamente Sorgenia a occuparsi di ogni aspetto.

Inoltre, optando per un impianto fotovoltaico con accumulo Sorgenia è possibile accedere anche a un’offerta esclusiva per quello che riguarda le forniture di luce e gas della propria abitazione.

Il tutto disponendo sempre di MySunlight, un’apposita piattaforma con cui semplificare la gestione dell’impianto. Questo sistema di monitoraggio, infatti, permette di tenere sotto controllo la quantità dell’energia autoconsumata, di quella accumulata e di quella ceduta alla rete elettrica nazionale.

In più, con MySunlight di Sorgenia è possibile anche verificare il quantitativo di elettricità prodotta dall’impianto, il livello di autosufficienza dalla rete e il conseguente risparmio in bolletta maturato. La piattaforma permette anche di controllare la percentuale residua di autonomia della batteria, così come la percentuale di emissioni di CO2 evitate grazie all’autoconsumo.

Infine, è bene ricordare che Sorgenia propone anche un’assicurazione per proteggere l’impianto per 5 anni, una copertura assicurativa specifica che permette di tutelare il proprio investimento dai principali imprevisti che potrebbero verificarsi nel corso del tempo.

Quanto viene pagata dal GSE l’energia fotovoltaica immessa in rete?

Con MySunlight di Sorgenia è quindi possibile tenere sotto controllo l’energia ceduta alla rete elettrica nazionale attraverso lo Scambio sul Posto.

Si tratta del servizio messo a disposizione dal GSE, per cui la cessione dell’elettricità permette di ricevere in cambio un rimborso sul costo di quella prelevata dalla rete e consumata in un momento differente rispetto a quando si verifica la produzione con l’impianto.

Per l’energia immessa in rete il GSE riconosce un contributo in conto scambio calcolato in base a una formula precisa, i cui importi sono definiti periodicamente e pubblicati sul sito del Gestore dei Servizi Energetici.

Per esempio, il GSE ha pagato circa 16 centesimi di euro per ogni kWh nel 2023. L’erogazione del contributo avviene su base semestrale e annuale.

In alternativa allo Scambio sul Posto, è possibile rivolgersi al Gestore dei Servizi Energetici per il Ritiro Dedicato. In questo caso, il GSE provvede all’acquisto di tutta l’energia immessa nella rete elettrica nazionale dall’impianto, sempre per un determinato prezzo per kWh.

Come ottimizzare il rendimento del fotovoltaico con accumulo di inverno

Optando per un impianto fotovoltaico con componenti dai materiali dalla qualità certificata è possibile usufruire di rendimenti elevati in qualsiasi condizione climatica.

In ogni caso, per ottimizzare al meglio le performance rimane fondamentale seguire alcuni, piccoli accorgimenti, soprattutto durante l’inverno, quando il dispositivo può essere sfruttato anche per riscaldare gli ambienti, nel caso in cui venga abbinato a un’altra tecnologia green come la pompa di calore.

Secondo l’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), infatti, nei mesi più freddi dell’anno è preferibile concentrare la maggior parte dei consumi nel periodo in cui l’impianto produce effettivamente energia.

Naturalmente, è possibile attivare pompe di calore ed elettrodomestici nelle ore centrali della giornata anche se non si è in casa, programmando l’avvio dei vari dispositivi per mezzo della domotica.

Grazie a queste accortezze si ha l’opportunità di sfruttare al meglio i vantaggi dell’impianto fotovoltaico con accumulo in qualsiasi periodo dell’anno.

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