Stanno emergendo nuovi elementi in merito all’omicidio di Mattia Caruso, ucciso, secondo gli inquirenti, dalla compagna Valentina Boscaro con una coltellata al cuore la notte tra il 25 e il 26 settembre 2022 ad Abano Terme (Padova). Il 30 maggio Boscaro sarà davanti ai giudici della Corte d’Assise d’Appello per tentare una nuova difesa, sostenuta dai legali Alberto Berardi e Renzo Fogliata. I due avvocati hanno prodotto un ricorso, molto dettagliato, di una ottantina di pagine, dove sono stati riportati i messaggi Whatsapp, dal tono intimidatorio, spediti da Caruso all’imputata e ad altri contatti, e una decina di scatti dove la giovane presenta lividi ed ematomi su tutto il corpo.
In particolare in un messaggio vocale inviato a un amico, secondo quanto riportato da Il Gazzettino, Caruso la sera del delitto parla delle sue intenzioni violente: “…Secondo te non è perfetto per affogarla stasera? L’affogo io nel laghetto fra…è tutta la scusa di portarla a ballare fra…la voglio affogare l’amore mio…gli faccio assaggiare il centro del laghetto…”.
Davanti al magistrato nel 2022 Boscaro – che in primo grado è stata condannata a 24 anni – aveva dichiarato di aver agito per difendersi dall’ennesima aggressione: nell’omicidio ha utilizzato il coltello a serramanico del ragazzo, ma non aveva intenzione di ucciderlo. La 31enne ha raccontato, inoltre, dei molti episodi di violenza a cui l’uomo l’aveva sottoposta durante la loro relazione. Secondo le dichiarazioni di Boscaro, una volta Caruso l’ha accusata anche di essere stata la causa della morte della sua tartaruga. Così, per punizione, ha cercato di obbligarla a mangiarne il cadavere. “Sono disperata. Volevo solo difendermi dall’ennesima aggressione, non volevo uccidere Mattia”, aveva riferito.
E proprio sulle presunte violenze sessuali, fisiche e psicologiche subite dalla donna verterà la difesa di maggio. I legali di Valentina, in prima battuta, cercheranno di fare passare la tesi della legittima difesa: è lecito respingere la violenza con la violenza. E quella sera dell’omicidio, Caruso prima aveva minacciato l’imputata di affogarla nel laghetto e poi, come descritto da un paio di testimoni, si era messo alla guida della Mercedes di proprietà della Boscaro schizzando dal posteggio del locale a tutta velocità. Valentina, seduta sul posto del passeggero, gli aveva urlato di fermarsi perché terrorizzata di essere coinvolta in un incidente. Inoltre nei mesi precedenti, secondo la difesa, la ragazza era stata più volte picchiata da Caruso, come accertano alcuni messaggi di lui mandati alla madre e al fratello. In seconda battuta i due legali proveranno la strada dell’omicidio preterintenzionale.
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