Primo anno di conflitto contro Kiev, ottobre 2022. Una ragazzina di 16 anni abbozza sul muro di un garage una scritta contro la guerra per le strade di Chita: “morte al regime”. È con i suoi amici quando viene fermata da uomini in abiti civili, che però scoprirà essere membri dell’Fsb, servizi di sicurezza russi. La giovanissima si chiama Lyubov Lizunova, oggi di anni ne ha 17 ed è, secondo l’ong indipendente Ovd-info, la prima adolescente della Federazione in custodia cautelare per aver pubblicamente espresso opinioni contrarie al conflitto. Ha provato, ma invano, a scappare dal Paese nel 2023.

Insieme ai ventenni Aleksandr Snezhkov e Vladislav Vishnnevsky, Lizunova è stata arrestata ed è finita nella black list di terroristi ed estremisti del Cremlino. I ragazzi sono accusati di aver violato tre articoli del codice penale della Federazione: oltre quello che condanna l’estremismo, il 214, che condanna chi compie atti di vandalismo motivati da odio. Lyubov di scritte ne aveva in realtà lasciate in giro più d’una. Altre, su altri muri: quelli dei social dove, forse nell’ingenuità sfrontata e tipica dei suoi anni, plaudeva chi tirava molotov o appiccava incendi nei centri d’arruolamento dove nuove reclute venivano spedite al fronte.

Dopo l’arresto è stata rilasciata su cauzione per finire ai domiciliari, ma la misura cautelare, racconta il media Agenstvo, è stata inasprita perché ha violato il coprifuoco arrivando a casa con due ore di ritardo.

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