Si fa più feroce la battaglia sull’auto elettrica. La statunitense Tesla ha deciso di tagliare i prezzi delle auto in Cina come risposta alle offerte presenti sui listini di produttori locali come Byd o la più piccola Xiaomi. La Model 3 rinnovata è così scesa a 231.900 yuan (30mila euro) dai 245.900 yuan precedenti, tornando al prezzo di lancio speciale. La Model Y è invece scontata a 249.900 yuan, ovvero il livello più basso degli ultimi cinque anni. La reazione sul mercato è stata immediata. Li Auto ha risposto annunciando oggi sconti e ribassi di circa il 6-7% su tutta la sua gamma.

Martedì Tesla renderà noti i risultati del primo trimestre e le previsioni non sono positive. Le stime indicano un crollo del 40% dell’utile operativo legato al primo calo dei ricavi in quattro anni. Secondo i calcoli di Bloomberg, in Cina la quota di mercato di Tesla è scesa nel quarto trimestre 2023 al 6,7% dal 10,5% dei primi tre mesi dello stesso anno. Gli investitori si attendono inoltre chiarimenti sulle strategie della casa di Elon Musk. Secondo indiscrezioni ci sarebbe un rallentamento nei piani per la produzione di Model 2, auto auto elettrica più economica da circa 25mila dollari a vantaggio di un maggiore impegno nei programmi di guida autonoma. La scorsa settimana Tesla ha annunciato per il prossimo agosto il lancio di un “robo taxi”.

La guerra dei prezzi mette naturalmente pressione su tutti i produttori. La necessità di comprimere i costi dell’elettrico per mantenere margini di profitto soddisfacenti è uno dei refrain continuamente ripetuto dal numero uno di Stellantis, Carlos Tavares che ha appena portato a casa un sontuoso aumento di stipendio. Il manager portoghese che nel 2019,ultimo anno prima dell’unione tra Fca e Psa, incassava 7,9 milioni di euro, guadagna oggi quasi 25 milioni. Oggi il gruppo ha annunciato l’avvio dei contratti di solidarietà nello stabilimento di Mirafiori dove si costruisce la 500 elettrica.

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