Alla 6 Ore di Imola la Toyota #7 di Kamui Kobayashi, Nick De Vries e Mike Conway è la prima vettura a tagliare il traguardotra le Hypercar. Dietro di lei due Porsche: la #6 di Estre, Vanthoor e Lotterer e la #5 di Campbell, Christensen e Makowiecki. Nella categoria LMGT3 il podio vede due BMW davanti alla Porsche. Primo l’equipaggio Farfus, Leung e Gelael con la #31, secondo Valentino Rossi con Al Harthy e Martin a bordo della #46, terza la Porsche #92. Ferrari tradita dalla pioggia, Lamborghini 12°, Isotta Fraschini 17°.
Davanti a 73.600 spettatori che hanno assistito all’evento tricolore nell’arco dei tre giorni, le due Hypercar ufficiali della squadra Ferrari – AF Corse, protagoniste nella prima metà della gara, concludono in quarta e settima posizione: ai piedi del podio si classificano Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen, con la 499P numero 50, davanti ad Alessandro Pier Guidi, James Calado e Antonio Giovinazzi, sulla vettura gemella numero 51. La terza 499P, la numero 83 di AF Corse, si classifica prima tra le squadre indipendenti FIA World Cup for Hypercar Teams.
La lotta per il primo posto si accende nell’ultimo quarto d’ora tra il leader Kobayashi, con la Toyota, e Estre con Porsche. Estre per vincere deve superare l’alfiere della Casa dei tre ovali e staccarlo di almento 5” per neutralizzare la penalizzazione ricevuta precedentemente e ancora da scontare. Il pilota nipponico resiste e la casa di Stoccarda si deve accontentare dei due piazzamenti d’onore. Dopo aver ottenuto le prime posizioni nella Hyperpole, Ferrari saluta Imola con il miglior tempo sul giro registrato in gara da Antonio Fuoco, autore al 203esimo passaggio di un 1:31.794, addirittura più basso di quello ottenuto in classifica nell’Hyperpole.
Valentino Rossi, salendo sul secondo gradino del podio, cosa che gli era sfuggita di poco al debutto in Qatar, stabilisce un nuovo primato diventando il primo campione del mondo della MotoGP a disputare una intera stagione nel WEC.