A Roma la protesta degli studenti contro la riforma dei 60 Cfu: “Così l’insegnamento sarà sempre più precario ed elitario”
Un gruppo di studenti del collettivo
Cambiare Rotta ha organizzato, sulla scalinata della facoltà di Lettere e Filosofia all’università Sapienza, un
flash mob per protestare contro la
riforma dei 60 CFU (Crediti Formativi Universitari) che dal 1° gennaio 2025 saranno necessari per accedere al concorso a cattedra per l’insegnamento. “I costi per questo anno di corso in più sono assurdi – dice Matilde Coletta, studentessa di Lettere moderne a La Sapienza e attivista di Cambiare Rotta – il prezzo minimo garantito è di 2500 euro, più 150 euro di esame finale”.
Gli studenti hanno posato sulle scalinate, all’ingresso della facoltà, delle scatole vuote che rappresentano, dicono, i “mattoni” fondanti di questa riforma. Sulle facciate si legge “regali alle università private”, “numero chiuso” e ancora “tirocinio diretto non pagato”. “Questa riforma colpisce soprattutto le classi popolari che vogliono accedere all’insegnamento – aggiunge Federico Manetti, anche lui di Cambiare Rotta – perché si tratta di cifre esorbitanti, di tirocinio non pagato e di allungamento del percorso di studi che non tutti possono permettersi.”