Almeno stando alle statistiche, l’incubo per un’automobilista è lasciare incustodita una Fiat Panda in Campania. Ovvero la macchina più rubata d’Italia (un furto su 10 riguarda questo modello, 12.571 su 131.679 lo scorso anno) nella regione in cui si registra il maggior numero di veicoli spariti, addirittura un quarto del totale. Non fa dormire sonni tranquilli nemmeno una Fiat 500 (5.889 denunce) nel Lazio, dove si registra il 17% dei furti.

Nella Top 10 delle auto preferite dai ladri nel Belpaese la maggiore parte è del gruppo Stellantis: Fiat Punto, Lancia Ypsilon, Fiat 500L, Alfa Romeo Giulietta e, ottava, a Citroen C3. In settima, nona e decima posizione ci sono Smart Fortwo, Volkswagen Golf e Renault Clio (1.365). Il 54% delle denunce riguarda queste dieci vetture, mentre l’80% dei furti è concentrato in 5 regioni: oltre alle due già citate ci sono anche Lombardia, Puglia e Sicilia.

Tra i molti problemi di questo fenomeno, alcuni emergono più di altri. In Italia i recuperi si attestano al 44%, i furti sono in aumento (+7% nel 2023, con un +11% relativo alle sole auto), mentre nel resto d’Europa calano. Soprattutto, però, c’è una filiera criminale che prospera, anche per effetto della facilità con la quale, grazie a sistemi che in rete si possono acquistare a pochi euro, i professionisti riescono a prendere possesso dei veicoli. I sistemi di apertura senza chiave (keyless) sono a quanto pare ancora facilmente violabili, riducendo anche i tempi in cui è possibile cogliere i ladri in flagranza di reato. Il “Dossier sui Furti di veicoli 2024” elaborato da LoJack Italia, società del Gruppo CalAmp leader nelle soluzioni telematiche per l’Automotive e nel recupero dei veicoli rubati, rivela questa e altre tendenze, comprese quelle che portano i veicoli verso le rotte balcaniche, il nord Africa e anche il Medio Oriente, talvolta ancora intere oppure smontate perché i pezzi di ricambio sono preziosi.

Dal 2013 in poi in Italia sono stati rubati 1,55 milioni di veicoli (1,1 milioni di auto) e di circa 940mila si è persa ogni traccia. Un “buco nero” dal giro d’affari miliardario che coinvolge diverse figure, inclusi i “passatori” (tra i 500 e i 1.000 euro stimati per chi si alterna al volante per portare a destinazione il veicolo rubato) e chi custodisce le macchine in attesa che vengano imbarcate o disassemblate. “I dati relativi al 2023 e ai primi mesi dell’anno in corso certificano e consolidano i segnali registrati negli scorsi anni di recrudescenza del business criminale dei furti di auto”, ha commentato Maurizio Iperti, presidente EMEA di LoJack, “Un fenomeno che in alcune aree del nostro Paese assume contorni decisamente allarmanti. Solo un intervento rapido ed efficace può ridurre le possibilità che del veicolo si perdano le tracce per sempre”, ha aggiunto ricordando anche il tasso di recupero quasi doppio grazie alle tecnologie LoJack e alla cooperazione con le Forze dell’Ordine.

In Europa solo in Francia vengono rubate più auto che in Italia: 122.700 nel 2021 (dati Eurostat) contro 110.171. Solo che oltre confine i furti sono i calo: erano 211.000 nel 2008. La Germania, il terzo paese per numero di veicoli spariti, non arriva a 40.000 e la Turchia, che è il quarto, si ferma poco sopra quota 33.000. Poi solo Paesi Bassi e Spagna superano i 20.000. Il dato comune è un significativo calo del numero di veicoli rubati, ma il contemporaneo aumento dei furti di componenti come airbag, navigatori satellitari, volanti, pneumatici e altro ancora.

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