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La lite tra i Giovani democratici fa ottenere un nuovo record al Pd: in Sicilia il segretario decade solo 60 giorni dopo l’elezione

Il Pd stabilisce un nuovo record: il segretario giovanile dei dem siciliani decade dopo appena 60 giorni. Neanche il tempo di insediarsi, che Marco Greco, 23enne consigliere comunale del Pd di Enna, perde la carica di leader della federazione giovanile dell’isola, dopo l’elezione dello scorso 10 febbraio al congresso di San Cataldo, in provincia di Caltanissetta. Come aveva anticipato Il Fatto Quotidiano già a febbraio, un gruppo di minoranza ha presentato diversi ricorsi contro la convocazione del congresso, denunciando presunte irregolarità commesse dagli organismi della commissione.

L’organo di garanzia nazionale del Pd, presieduto da Stefania Gasparini, l’11 aprile scorso ha deciso di far decadere cinque componenti della commissione congressuale, annullando di conseguenza l’elezione del segretario Greco. Sul tavolo dei garanti nei mesi scorsi sono pervenuti diversi ricorsi per segnalare “120 tessere di iscritti anomale”, la nomina di una “commissaria già trentatreenne”, quando per regolamento non si possono superare i 29 anni, e la convocazione di un congresso regionale con poco preavviso. In un altro esposto si segnala che la “sottoscrizione della candidatura a segretario regionale di Greco” è stata firmata “da parte di cinque componenti su nove della commissione congressuale regionale”: Luigi Nicolosi, Vincenzo Scibetta, Umberto Craparotta, Ilaria Barrera e Luca Santoro. Alle audizioni solo tre dei cinque componenti convocati si presentano, mentre gli altri due inviano le loro memorie via mail. Durante l’istruttoria, i garanti riscontrano subito la prima incredibile anomalia. Nicolosi “non risulta aver rinnovato l’iscrizione per il 2023 entro il termine del 9 settembre 2023”, ovvero il periodo ultimo “ai fini della determinazione della platea congressuale”. Di conseguenza, scrivono i garanti nella loro delibera, Nicolosi è “ab origine privo dei requisiti per la nomina”. Quindi decade.

I garanti riscontrano inoltre, come segnalato nell’esposto, “che quattro componenti della commissione congressuale regionale dei giovani democratici della Sicilia, Scibetta, Craparotta, Barrera e Santoro, hanno sottoscritto la candidatura di Greco a segretario regionale”. La loro adesione però viola l’articolo 9 comma 4 dello statuto, che vieta “ai componenti delle commissioni di garanzia” di “presentare la propria candidatura per qualunque carica interna all’organizzazione, nonché di sottoscrivere la candidatura di terzi per i medesimi incarichi”. In caso contrario, “il componente della commissione si intende decaduto, la candidatura presentata non può essere ammessa e la sottoscrizione effettuata non viene computata ai fini del raggiungimento del numero di firme richiesto”. Questo perché, spiegano i garanti nella loro delibera, le “commissioni congressuali, nel Partito Democratico come nei Giovani Democratici svolgono, in relazione alla fase congressuale, funzioni di garanzia in ordine all’ordinato e corretto svolgimento del percorso congressuale”, per assicurare “l’indipendenza, la terzietà e l’imparzialità”.

A questo punto, considerato che “la commissione congressuale regionale è composta da un numero minimo di cinque ad un numero massimo di nove componenti, al di sotto dei quali la stessa decade”, e visto che i cinque componenti hanno perso il loro ruolo dopo la decisione dei garanti, viene dichiarata la “conseguente nullità” del congresso di San Cataldo e di “tutti gli atti”, compresa l’elezione di Greco. Adesso servirà nominare un nuovo consiglio, convocare un secondo congresso regionale, e sperare che questa volta l’elezione non finisca ancora in un’altra baruffa.