Il 25 aprile 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale dell’Alta Italia, proclamava da Milano la ribellione definitiva, collettiva e armata verso la Germania nazista che aveva invaso l’Italia e il regime fascista, oppressore del Paese da oltre un ventennio, chiamando tutti alla rivolta: uomini, donne, lavoratori, aristocratici, comunisti, sacerdoti, contadini, operai, intellettuali. Nei terribili anni della seconda guerra mondiale e nelle operazioni della Resistenza le donne ebbero un ruolo fondamentale su più livelli, dall’assistenzialismo fino a impugnare le armi per difendere innanzitutto il diritto alla libertà. Si tratta del più significativo apporto di tipo volontario alle azioni di difesa, guerra, spionaggio e insurrezione. Sono state migliaia: solo a 35mila di loro è stato riconosciuto lo status di partigiane. Torturate, deportate, uccise o vituperate, umiliate e dimenticate o ancora acclamate, decorate, sopravvissute e elette in Parlamento, ognuna di loro, dalla prima all’ultima, ha contribuito con la propria vita (mettendola al servizio di altri o addirittura perdendola) a renderci tutti liberi. Nonostante siano trascorsi quasi 80 anni, il maschilismo che hanno subito e l’avversario ideologico con il quale hanno combattuto, sono drammaticamente vivi e incombenti sulla nostra società.
Mercoledì 24 aprile, alla vigilia della Liberazione, Jennifer Radulovic – storica e divulgatrice – racconta Partigiane: storie della Resistenza, una vivace narrazione-spettacolo che non cede alla retorica, ma vuole ricordare donne senza paura, rievocando i fatti salienti e le protagoniste più celebri di questa stagione storica. L’evento si terrà a Milano alle 21 al centro culturale Il tempio del futuro perduto, in zona Monumentale. Un appuntamento per narrare la storia del nostro passato, in un’ottica di sensibilizzazione e consapevolezza del nostro presente rivolta soprattutto ai giovani. Una storia appassionante di donne impavide – ragazzine, giovani o anziane – che seguendo i propri principi hanno fatto la Storia in maniera formidabile. Tanti gli aneddoti quotidiani da quelli in apparenza più semplici di donne che hanno nascosto qualcuno, fino alle combattenti armate ritirate nei monti, passando per le mitiche staffette che, in molti casi adolescenti, hanno avuto un ruolo fondamentale e terribilmente pericoloso: sole per strada, senza nessuna tutela o sostegno, e per di più disarmate: anche in questo è stato il loro eroismo.