C’è anche anche la madre tra le cinque persone iscritte nel registro degli indagati per la morte del bimbo di 13 mesi, aggredito da due pitbull in una villetta della frazione Campolongo, nella periferia di Eboli, in provincia di Salerno. La Procura di Salerno (sostituto procuratore Alessandro De Vico) – come anticipato da diversi quotidiani- contesta il reato di concorso in omicidio colposo per omessa custodia degli animali ai due proprietari dei pitbull che hanno azzannato e ucciso il piccolo Francesco Pio strappandolo dalle braccia dello zio che lo teneva in braccio. Stessa ipotesi di reato anche per gli zii del bambino e per la mamma del piccolo. L’iscrizione è un atto dovuto in vista dell’autopsia. Le indagini sono state affidate ai carabinieri.
La donna proprietaria dei cani era rimasta nello stabile dov’è avvenuta la tragedia dopo che il marito sarebbe andato via a dicembre. Da quel periodo, la mamma del piccolo e il figlio erano stati ospitati nella casa della signora e, in un secondo momento, anche i fratelli. A fine marzo, però, anche la donna avrebbe lasciato la casa, mentre i cani sarebbero stati affidati all’amica con l’obbligo di fornirle tutti i mezzi per il loro sostentamento. Secondo quanto si appreso, inoltre, due pitbull, fino al giorno della tragedia, non si erano mai dimostrati pericolosi.