Bolletta cherie Edison, A2A… Anzi, preferisco rivolgermi direttamente a mon cher Roberto Rustichelli, illuminato presidente dell’Antitrust.
A me, come a moltissimi utenti – praticamente tutti – ci ha preso un accidente quando abbiamo ricevuto la bolletta choc sul consumo invernale. Non è stato un inverno particolarmente freddo, lo sa già, causa surriscaldamento globale. Ma la stangata si è fatta sentire lo stesso.
Proprio per essere ecosostenibili (anche se l’abuso della parola mi fa venire l’orticaria, perchè alla parola spesso non corrisponde un’azione concreta) il padrone di casa mi ha fatto installare in mansarda un “mostro” di caldaia, ultimissima generazione, una Beretta Tower Green che sfrutta i pannelli solari, ha un serbatoio/riserva che potrebbe riempire una piscina. A Napoli diremmo: è trasuto ‘e stritto e si mise ‘e chiatto. Traduco metaforicamente: è entrata in punta di piedi e si è preso tutto. Cioè ha occupato lo spazio prezioso del mio ripostiglio.
Mi do di gomito con mia figlia Tiare, ideatrice della start up “Use Less”, in sintonia con i tempi. Consumeremo in maniera “smart” e risparmieremo sulla bolletta. Invece il riscaldamento non “decolla”. Per capirci qualcosa nel libretto delle istruzioni avrei bisogno di una laurea al Mit: leggo di una caldaia a condensazione predisposta per il solare e dotata di bollitore a doppia serpentina da 200 litri. Sì vabbè, ma mia figlia ha freddo e i termostati segnano in casa 15 gradi, fuori ce ne sono 2. Faccio una videochiamata con l’esperto caldaia, freccette in alto, freccette in giù, laterali, mi sembra di giocare agli indianini. La caldaia è impallata. Richiamo la manutenzione, arrivano in due, li sento farfugliare fra di loro: “Tu ci capisci qualcosa? Io no…”. Figuriamoci io.
In poche parole mia figlia ha passato un inverno senza riscaldamento. Tonico, come mi aspetto sia la bolletta. Invece il regalo di A2A è stato di 303 euro. Per non “riscaldare” una mansarda di 60 metri quadri, mi sembra una bella presa per i fornelli, pardon, fondelli.
Leggo, anzi, divoro, le inchieste di DataRoom di Milena Gabanelli, per me sono il Vangelo. E proprio qualche giorno fa era dedicata ai rincari illeciti, alle pratiche scorrette dei fornitori di energia e gas. Altro giro di bollette, Edison: mi sospendono la fornitura senza preavviso previsto dalla legge. L’avvocato che si occupa della compliance del Gruppo Edison dice che era stato inviato, ma non mi fornisce la prova. Mia figlia è all’estero per lavoro per un mese e mezzo, arriva lo stesso la bolletta di 123 euro per presunti consumi. Ma se la corrente era staccata, come giustificano un tale importo? Il bottino dei “presunti consumi” è scivoloso come una buccia di banane e diventa materia incandescente per l’Antitrust. Ma per rivolgermi all’Autority non mi resta che affidarmi all’intelligenza artificiale per consacrare il mio reclamo all’eternità della rete.
Ps. E’ bello riconoscere, qualche volta, i propri errori: le “sviste” nel calcolo dei consumi presunti capitano a tutti. Ammettere di aver sbagliato non è un segno di debolezza. Tutt’altro. E’ successo con il distributore Enel di Napoli. I conti di consumo non mi tornavano. E neanche a loro, eccomi un bonus di rimborso di mille euro.
Pps. Se invece il dottor Rustichelli avesse voglia di leggere la mia odissea Edison può googlare Non siamo la Sacra Famiglia, ma Edison ha deciso di lasciarci al buio comunque, pubblicato il 29 dicembre. Lui sa bene che la luce è un bene primario, non può essere staccata a loro arbitrio se prima l’utente non ha ricevuto il sollecito di pagamento via raccomandata, tramite e mail e sms sul cellulare. Questa è la procedura di tutte le compagnie. Non di Edison.