Un appello all’antico alleato ma pure al suo partito: niente puzza sotto il naso se si parla dei voti di Totò Cuffaro. Quando alle Europee mancano 45 giorni, a dire finalmente la verità su quale sia il reale peso politico ed elettorale dell’ex governatore della Sicilia è l’attuale presidente dell’isola: Renato Schifani. Lo fa praticamente dal cuore della Regione, tra gli svincoli di Buonfornello e Scillato, mentre inaugura un pezzo dell’autostrada A19 Palermo-Catania.

In Sicilia, si sa, quello delle strade è un problema antico: sarà per questo motivo che la riapertura della carreggiata in direzione della città etnea viene omaggiata addirittura con una cerimonia. Ed è muovendosi sull’asfalto fresco che Schifani ha deciso di lanciare il suo appello elettorale al suo predecessore, noto per aver scontato una pena a sette anni di carcere per favoreggiamento alla mafia. “Umanamente mi dispiace per quello che sta succedendo all’onorevole Cuffaro, perché i voti di Cuffaro sono stati utili per eleggere il sottoscritto, ma anche il sindaco di Palermo, il sindaco di Catania, anche a Caltanissetta la Dc di Cuffaro è con noi. Quindi sono voti determinanti che il centrodestra apprezza“, dice l’ex presidente del Senato. Il riferimento è all’apporto elettorale arrivato dal partito di Cuffaro alle Regionali del 2022, alle amministrative del capoluogo nello stesso anno (quando venne eletto Roberto Lagalla) e a quelle della città etnea del 2023 ( a vincere fu sempre il centrodestra con Enrico Trantino).

In vista delle Europee, però, il partito di Totò Vasa Vasa – come venne ribattezzato per l’abitudine a salutare tutti col doppio bacio sulla guancia – è ancora alla ricerca di una collocazione. Dopo lunge trattative pare sia naufragata l’intesa con gli Stati Uniti d’Europa, il cartello di liste creato su input di Matteo Renzi. I rumors avevano fatto filtrare anche una possibile intesa con la Lega, che però non si è mai concretizzata. L’ultima ipotesi, invece, porta direttamente a un accordo con Forza Italia. Nel partito di Silvio Berlusconi, però, evidentemente non tutti sono felici di un eventuale accordo con Cuffaro. Ed è evidentemente a questa componente delusa che si rivolge Schifani. “Quando qualcuno ha la puzza sotto il naso, la cosa non può farmi piacere”, dice il governatore. In effetti nel partito fondato da Marcello Dell’Utri (che ha scontato una pena a sette anni per concorso esterno a Cosa nostra) non si capisce come qualcuno possa avere qualcosa da ridire sull’eventuale intesa con Cuffaro. “Io sono di spirito liberale, democratico: quindi, osservo questo scenario con una certa amarezza, perché credo che la politica dovrebbe anche avere il coraggio di volare alto”, aggiunge dunque Schifani.

Quindi il governatore si produce in una difesa di Cuffaro che sa tanto di corteggiamento elettorale: “Ha espiato la sua pena in maniera esemplare. È un libero cittadino, che ha il diritto all’elettorato attivo e passivo perché riabilitato”. E ancora Schifani ci ha tenuto a spiegare che “Cuffaro ha un partito che è una realtà, ha degli assessori che operano benissimo nella mia giunta. E anche dei consiglieri, è un partito votato liberamente dai cittadini. Lo dico serenamente, senza alcuna riserva”. A parlare di un accordo tra Forza Italia e Cuffaro, tra l’altro, è stato solo 48 ore fa Cateno De Luca, durante un comizio a Barcellona Pozzo di Gotto. “Cuffaro ha fatto l’accordo con Forza Italia con la benedizione di Schifani. La preferenza? Voterà per l’onorevole Luisa Lantieri di Enna. Caterina Chinnici adesso che dici?”, sono le parole che avrebbe pronunciato De Luca secondo il portale Strettoweb. Il riferimento del sindaco di Taormina è all’ex europarlamentare del Pd, figlia di Rocco Chinnici, il giudice ucciso da Cosa nostra, passata alcuni mesi fa nel partito di Berlusconi e ora ricandidata.

Secondo De Luca, tra l’altro, Cuffaro farebbe votare per Lantieri, che fu componente della sua segreteria particolare a Palazzo d’Orleans. Sarà per questo che proprio Schifani, nel suo intervento tra gli svincoli di Buonfornello e Scillato, ci ha tenuto a difendere proprio quella candidatura da possibili malumori interni a Forza Italia. “Io faccio il Presidente della Regione, non capisco quali malumori potrebbero esserci perché la collega Lantieri è una deputata come altri. Se malumori dovessero nascere dalla competizione non credo, perché sono tutte persone in gamba che conosco, i deputati. Che sanno di scendere in campo per dare una mano al partito”, ha proseguito Schifani. Che poi si è vantato: “In Sicilia Forza Italia farà sicuramente un risultato a due cifre, mi auguro che si possa realizzare qualche sorpresa in termini di numeri di seggi”. E ancora, ha sostenuto il governatore, “è finito in Italia il periodo della bolla mediatica del grillismo, dell’abolizione della povertà per decreto, del qualunquismo del quale i grillini hanno inondato il nostro Paese”.

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