Per il collegio docenti del Liceo Enriques di Livorno, l’incontro degli studenti con Tommaso Stella del 16 aprile scorso è stato un’occasione per riflettere sui valori della Costituzione. Un modo per affrontare, attraverso il racconto di un testimone diretto, il tema attuale e drammatico della violazione dei diritti dei migranti nel Mediterraneo. Ma per la destra, locale e nazionale, l’incontro con il capitano della ong Mediterranea – che nel 2019 salvò dal mare 54 persone, forzando il blocco imposto dall’allora ministro dell’Interno, Matteo Salvini – è stato solo un progetto di “propaganda pro immigrazione”. Tanto che Chiara La Porta, deputata di Fratelli d’Italia e vicepresidente di Gioventù Nazionale, ha depositato un’interrogazione parlamentare al ministro dell’istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

La deputata di FdI ha raccolto le lamentele del compagno di partito, Giovanni Donzelli, e dell’eurodeputata uscente della Lega, Susanna Ceccardi, che hanno accusato il liceo livornese di “propaganda immigrazionista”. Nel testo dell’interrogazione parlamentare, La Porta scrive che “è assolutamente inopportuno e disdicevole che agli alunni di istituti scolastici pubblici sia compressa la libera formazione del pensiero”. Il documento parla di “un incontro dogmatico” che ha dato “una visione parziale del fenomeno migratorio”, invece “di educare i giovani alla legalità”. Un’accusa rigettata con decisione dal comunicato diffuso dagli oltre 120 professori del liceo livornese: “Stanno descrivendo l’iniziativa come fosse un complotto – commenta a ilfattoquotidiano.it Maria Luisa Gares, docente dell’Enriques -. Invece si tratta di un progetto formativo che portiamo avanti da anni, senza che mai si verificasse una polemica. È assurdo che la destra ci accusi di indottrinamento. Questi valori non sono appannaggio di alcuna parte politica, dovrebbero essere condivisi da tutti”.

Gares è la referente del progetto “25 aprile”. Si tratta di una serie di attività, approvate a settembre dal collegio docenti e svolte nel corso dell’anno da tutte le classi dell’istituto. A ogni anno è dedicato un tema. Le prime hanno affrontato la Shoah, le seconde la questione di genere e la violenza sulle donne, le terze il rifiuto della guerra, le quinte la storia della Resistenza e del secondo dopoguerra. Mentre la violazione dei diritti dei migranti è stata la tematica affrontata dal quarto anno: i ragazzi hanno approfondito la comprensione dell’articolo 2 della Costituzione, i diritti inviolabili dell’uomo e i doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. E l’articolo 3 che ripudia ogni forma di razzismo. Su questo tema sono stati svolti altri due incontri, oltre a quello incriminato con Stella. Il primo con l’avvocata specializzata in diritti umani e immigrazione, Alessandra Ballerini, che difende anche la famiglia di Giulio Regeni. Il secondo ha visto la partecipazione del Collettivo Rotte Balcaniche.

Questo è il terzo anno che lo skipper della ong Mediterranea fa visita agli studenti dell’Enriques – l’anno scorso era stato ospite insieme a Cecilia Strada – ma è la prima volta che la sua presenza scatena delle critiche. Per la referente del progetto “25 aprile”, il polverone alzato dai partiti di maggioranza è da leggere in ottica elettorale, con l’avvicinamento delle elezioni europee e amministrative di giugno: “Non abbiamo mai avuto alcun problema – commenta Gares -. Quest’anno evidentemente il clima è cambiato, basta vedere quello che è successo alla scuola di Pioltello”. Il riferimento della docente è al caso politico scatenato dalla decisione della scuola Iqbhal Masih di sospendere l’attività didattica il 10 aprile, in occasione della festa di fine Ramadan. Una scelta che ha causato le proteste della maggioranza di governo. “La volontà è di limitare il principio costituzionale della libertà d’insegnamento, ma come docenti rifiutiamo che la scuola venga strumentalizzata dalla politica. A maggior ragione su temi così importanti come quelli dei diritti, che sono inviolabili”, conclude Gares.

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