Per la seconda volta alcuni fan delusi hanno deciso di prendere provvedimenti
Non sembrano placarsi le polemiche relative agli inconvenienti avvenuti durante il Celebration Tour in America di Madonna. Lo scorso dicembre due fan hanno fatto causa a Live Nation e all’artista per il grande ritardo con cui è iniziato lo show. Ora è il turno di altri tre fan Elizabeth Halper-Asefi, Mary Conoboy e Nestor Monte che hanno fatto una class action indirizzata sempre all’agenzia di concerti e all’artista.
Raggiunti da Rolling Stone i tre hanno raccontato che l’esperienza live è stata “un incubo”. Il concerto è iniziato con due ore di ritardo (era previsto alle 20:30 ed è iniziato alle 22:30), ma l’artista si sarebbe scusata a suo modo: “Mi spiace per il ritardo. No, non mi spiace, sono fatta così, sono sempre in ritardo”. Non sufficiente ad evitarle la causa.
Gli spettatori hanno sottolineato che la temperatura in nel palazzetto era esagerata, oltre al ritardo, la beffa di assistere a gran parte dello show in playback: “Ci siamo sentiti raggirati e siamo rimasti delusi dalla totale e arrogante mancanza di rispetto”, hanno commentato.
Gli avvocati hanno aggiunto: “I possessori dei biglietti non sono stati avvisati che i concerti sarebbero iniziati molto più tardi rispetto all’orario di inizio pubblicizzato e stampato sul tagliando. Più che altro la cosa da evidenziare sono i danni arrecati dal ritardo a persone ragionevoli che avevano preso impegni con la babysitter o al lavoro, che non hanno visto tutto il concerto per cui avevano pagato perché chiudevano i parcheggi in cui avevano lasciato l’auto o perché i mezzi pubblici non funzionavano più a quell’ora”. Dai diretti interessati per ora nessun commento ufficiale.