Il domani in cinque metri e su cerchi da 24”, in pratica gli unici riferimenti alle proporzioni anticipati da Volkswagen, che al Salone di Pechino ha svelato l’avveniristico concept elettrico ID. CODE. Il costruttore parla di uno “sguardo al futuro del design del marchio in Cina”. Un futuro tuttavia non vicinissimo perché ha un volante a scomparsa e un livello di guida autonoma di livello 4. La Repubblica Popolare è un mercato strategico per il marchio e per il gruppo e, infatti, la ID. CODE è stata “progettata congiuntamente dai team in Cina ed Europa” e costituisce un “omaggio ai clienti Volkswagen cinesi”. “Insieme ai nostri partner cinesi, inauguriamo una nuova era della mobilità in Cina”, sintetizza Thomas Schäfer, l’amministratore delegato del marchio tedesco.

Può darsi che quando per il prototipo siano maturi i tempi della produzione in serie sia già disponibile la più avanzata tecnologia per le batterie allo stato solido che dovrebbe definitivamente eliminare la ancora attuale “ansia da colonnina”, ma al momento, il costruttore cita ancora un accumulatore agli ioni di litio alla quale si aggiunge un rivestimento fotovoltaico integrato nel tetto trasparente Energy Roof, che più che alla trazione dovrebbe verosimilmente contribuire al funzionamento dei sistemi di bordo e ridurre il consumo di energia.

Quello che Volkswagen ha esibito a Pechino è una visione dell’auto: “Abbiamo completamente reinterpretato la carrozzeria del Suv – chiarisce Andreas Mindt, il responsabile dello Stile di Volkswagen – Il design esprime l’elegante e possente dinamica di una Gran Turismo con un piacevole tocco di simpatia. Entusiasmano anche i sistemi di illuminazione e visualizzazione interattivi, attraverso i quali questa Volkswagen interagisce con le persone”.

Il marchio ha trasferito sul concept la ricerca portata avanti in questi anni a Wolfsburg sulle luci, che diventano non solo una “firma”: “La concept car presentata a Pechino è la prima Volkswagen a comunicare e interagire a tutto tondo con l’ambiente circostante sfruttando i suoi esterni”, chiarisce una nota, che paragona il prototipo a un “avatar digitale” abbinato all’intelligenza artificiale. Comunica la barra luminosa trasversale inserita sotto il cofano anteriore (Light Cloud con 3D-Eyes interattivi) e informano i cristalli laterali. Quando si avvicina, salutano il proprietario, ma possono anche sorridere e ringraziare i passanti, ricordare agli occupanti cosa fare o meno (l’esempio citato è quello di portare l’ombrello se le previsioni danno pioggia): la firma cambia addirittura a seconda delle stagioni.

L’abitacolo non è meno avveniristico perché oltre al volante a scomparsa in caso di guida autonoma “spinta” (livello 4 su 5) ci sono anche i sedili che ruotano di 180 gradi e creano una sorta di soggiorno all’interno del quale gli occupanti possono stare l’uno seduto di fronte all’altro. Le portiere sono ad apertura elettrica con pulsanti al posto delle maniglie. Per ragioni estetiche e aerodinamiche spariscono anche i retrovisori esterni, sostituiti da telecamere, e i sensori indispensabili agli spostamenti automatizzati sono integrati negli elementi della carrozzeria, che presenta anche mancorrenti ultrapiatti e uno spoiler sul tetto che migliora il flusso d’aria rimuove l’acqua piovana dal lunotto. Utilizzabile anche come navetta, la ID. CODE dispone anche di un sistema di pulizia articolato su una luce UV e su un robot di aspirazione (LUPO).

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