E’ un villaggio da fiaba Biot, un autentico scrigno di tesori dal cuore medievale, a pochi minuti dal mare, nell’entroterra della Costa Azzurra. È il borgo degli artisti tanto che vanta il marchio “Città e Mestieri d’Arte”. La sua specialità è la lavorazione del vetro, dove i maestri vetrai creano opere d’arte uniche utilizzando tecniche tramandate da generazioni e famosa per la tradizione del vetro a bolle. Ma a Biot non ci sono solo vetrerie ma anche atelier artistici di scultori, pittori, ceramisti, gioiellieri, orafi, pellettieri che esercitano la loro passione in un ambiente autentico di un villaggio provenzale, ideale per ispirare la creatività. Pochi abitanti ma tanti turisti che, soprattutto d’estate, invadono vicoli e piazze, negozietti e gallerie d’arte e i tavolini all’aperto di numerosi bistrot.
Nonostante il borgo sia piccolo, ospita diversi musei, tra cui il Museo della Storia e della Ceramica, nell’antica cappella dei Penitenti Bianchi, il Museo Nazionale Fernand Léger, con opere di questo grande maestro del XX secolo, l’Ecomuseo del vetro che si trova all’interno delle Verrerie de Biot. La chiesa Sainte-Marie-Madeleine del XV secolo e le cappelle – come quella di Saint-Roch del XVI secolo o quella di Saint-Julien dove un tempo vivevano gli eremiti -, ma anche le piazze e le porte antiche, sono patrimonio di una storia ricca e appassionante. Come la splendida place des Arcades, nel centro del villaggio, uno dei luoghi imperdibili. Inizialmente castrum romano, poi sede dei Templari, oggi ha un aspetto molto simile all’architettura ligure. Anche per i nomi delle vie, che raccontano la storia del borgo sono cambiati nel corso dei secoli. Oggi c’è place de la Catastrophe luogo in cui, nel 1889, crollarono alcune case uccidendo degli invitati a una Comunione. Ci sono rue du Barri e Sous-Barri (barri significa ”bastione”) in corrispondenza di una cinta muraria che avrebbe circondato l’abitato dopo il 1500. Nel XVIII secolo furono le corporazioni dei mestieri situate in queste vie a imporre il loro nome: troviamo la rue des Orfèvres (“via degli orafi”), la rue de la Poissonnerie (“via della pescheria”) e la rue de la Vieille Boucherie (“via della vecchia macelleria”). In questo borgo, nella prossima primavera-estate si svolgeranno anche interessanti eventi, come il 41ème Festival des Heures Musicales (dal 16 maggio al 16 giugno) che riunisce artisti di fama internazionale, e Notti d’Arte, dal 18 luglio al 22 agosto, con esposizioni di opere d’arte, dimostrazioni di artisti, laboratori per bambini, passeggiate culturali e musica dal vivo. Durante l’evento, le strade si trasformano in gallerie d’arte a cielo aperto, dove è possibile ammirare e acquistare opere d’arte originali, ceramiche, gioielli e altri manufatti artigianali unici.
Nel suo passato i Templari
Nella città storica di Biot, ogni anno – in primavera -, c’è un evento unico nel suo genere che cattura l’immaginazione dei visitatori e dei residenti: il Festival dei Templari. Un festival che porta i partecipanti in un viaggio attraverso il tempo, riportando in vita l’epoca dei Cavalieri Templari e offrendo un’esperienza immersiva ricca di storia, mistero e intrighi. Fonda le sue radici nella ricca storia della città, che è stata un importante centro templare nel Medioevo. Questi misteriosi cavalieri monaci avevano una presenza significativa qui, e il festival ricorda il loro passato glorioso attraverso una serie di eventi e attività coinvolgenti. Durante il Festival le strade di Biot si animano con rievocazioni storiche, spettacoli teatrali e performance musicali. Duelli di spada, tornei cavallereschi e sfilate in costume ricreano l’atmosfera vibrante e l’energia di un tempo passato. Uno dei momenti clou del festival è il mercato medievale, dove bancarelle colorate vendono una varietà di prodotti artigianali, cibi tradizionali e oggetti d’antiquariato. La sera, buen retiro presso l’Hotel La Bastide molto carino con poche camere circondate da giardino.
Proseguendo verso Villeneuve-Loubet
A 10 minuti da Biot, Villeneuve-Loubet ha conservato la sua autenticità e accoglienza in un ambiente privilegiato tra spiagge, zone boschive e un villaggio storico provenzale delizioso, a misura d’uomo. Oltre ad essere la prima località della Costa Azzurra a costruire piste ciclabili (punto di partenza del circuito turistico “la littorale” che collega il porto di Marina Baie des Anges a quello di Nizza – 14 km! – ) la città possiede un ricco patrimonio gastronomico. Nel centro storico c’è il Museo d’Arte Culinaria Escoffier, unico museo di gastronomia in Francia, nella dimora dello chef Auguste Escoffier (1846-1935), autore di numerose opere, tra cui la guida culinaria, la “Bibbia” dei grandi chef. 10 stanze che rappresentano la vita e i ricordi dell’amato chef , con una panoramica sulla cucina francese: antichi fornelli, utensili d’epoca, collezioni di menu, una biblioteca e decorazioni di pasta di zucchero e cioccolato. Val una visita il Castello, risalente al XII secolo, imponente struttura che domina il paesaggio circostante. Per raggiungerlo ci si deve arrampicare e perdersi tra le stradine tortuose e i vicoli acciottolati della città vecchia. Con le sue antiche case in pietra, le sue pittoresche piazze e le sue affascinanti chiese, rappresenta un’oasi di tranquillità e bellezza che offre uno sguardo autentico sulla vita quotidiana nel sud della Francia. Situato ai margini del Parco Naturale di Vaugrenier, in mezzo a prati e boschi, il Castello di Vaugrenier, è un maestoso edificio in stile palladiano del XVI secolo. Classificato Monumento Storico, rivela al primo piano un’imponente sala centrale, oltre ad una cappella decorata con stucchi. Il vecchio ovile e il fienile fungono da sale di ricevimento; inoltre, dispone anche di camere per gli ospiti e spazi esterni che possono essere privatizzati per eventi speciali.