Tensione a Roma alle manifestazioni per il 25 aprile a Porta san Paolo. In piazzale Ostiense – accanto alla Piramide Cestia – sono volati fischi e insulti tra circa trecento membri della brigata ebraica, che intorno alle 8:30 ha deposto la tradizionale corona d’alloro per i partigiani ebrei, e altrettanti partecipanti a un contemporaneo presidio pro-Palestina intitolato “Antifascismo e antisionismo”, convocato da sigle di sinistra e collettivi universitari. Questi ultimi hanno intonato “free, free Palestine“, “intifada” e “Fuori i sionisti dalla Palestina“, a cui, dall’altra parte, è stato risposto con insulti, gestacci e i cori “terroristi, terroristi” e “voi siete antisemiti”. Da parte della brigata ebraica, poi, sono state lanciate lattine e bombe carta verso il presidio (video) e anche alcuni sassi contro i cronisti che stavano riprendendo. Appartenenti al gruppo hanno cercato più volte di forzare l’imponente cordone di polizia (almeno venti camionette) per raggiungere i manifestanti pro-Gaza.

“La comunità ebraica di Roma insieme all’Ucei (Unione delle comunità ebraiche italiane, ndr) ha promosso la deposizione della corona a Porta San Paolo. Questa è una consuetudine. Oggi si è creata tensione perché le organizzazioni arabe hanno detto che sarebbero venute per cacciare i sionisti dalla piazza. Roma è dei romani e degli ebrei romani”, ha detto al termine della manifestazione Riccardo Pacifici, presidente dell’European jewish association. “Vogliono riscrivere la storia, hanno tentato di umiliarci. Per evitare scontri si è deciso con le forze dell’ordine di sciogliere la manifestazione”, ha spiegato. E sui lanci di oggetti da parte della brigata ebraica ha minimizzato: “Sono stati lanciati solo un sasso e una scatola di piselli. Non è stato questo che ha creato problemi. Molto più grave è stata la presenza di chi voleva riscrivere la storia. C’è un clima di intimidazione nei nostri confronti. Ma vogliamo ricordare a tutti che gli arabi durante la guerra erano dalla parte dei nazisti mentre la brigata ebraica venne a combattere in Italia per portare la libertà”.

Nelle stesse ore, come ogni anno, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deposto una corona di alloro al sacrario del Milite ignoto all’Altare della Patria a Roma. Alla cerimonia hanno partecipato le massime cariche istituzionali: la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il presidente del Senato Ignazio La Russa, quello della Camera Lorenzo Fontana e quello della Corte costituzionale Augusto Barbera. Mattarella si è fermato davanti al monumento per un momento di raccoglimento, e al termine ha salutato le autorità presenti. A differenza degli anni passati, l’enorme cantiere per la metropolitana allestito al centro di piazza Venezia ha impedito la presenza di pubblico. In corso nella Capitale anche la tradizionale manifestazione dell’Anpi, l’associazione dei partigiani. Il corteo, con in testa uno striscione con la scritta “I partigiani”, è partito da largo Bompiani ed è arrivato Porta San Paolo, dove sono previsti vari interventi dal palco: tra gli altri quello di Roberto Salis, il padre della 39enne insegnante Ilaria, in carcere in Ungheria e candidata alle Europee dall’Alleanza Verdi e Sinistra.

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