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Vuole colpire con una pallonata un avversario, ma prende in faccia l’arbitro: squalificato fino al 18 agosto – Domeniche Bestiali

Illusioni, prospettive che cambiano, differenze che emergono: le Domeniche bestiali si confermano un meraviglioso portale dimensionale, un wormhole che assorbe i professionismi esasperati del calcio sotto i riflettori e li trasforma in calore e colore. Ovviamente a volte i colori possono creare effetti modello scarabocchio, e il calore può scottare, ma va bene così, tra misteriosi comunicati dei giudici sportivi, oggetti contundenti che cadono dagli spalti e cori dei tifosi non dedicati ai meriti sportivi della squadra.

STUPIRSI SEMPRE
Una delle cose più meravigliose delle Domeniche bestiali è la capacità di stupire sempre e comunque. Abbiamo visto simulare falli, simulare violenze, simulare di essere giocatori e allenatori di calcio in particolare, ma simulare il riscaldamento ancora no. Fa scuola dunque il caso di Filippo Tredici della Praese 1945, Promozione Liguria, squalificato per sei giornate perché: “Trovandosi dietro un AA, simulava il riscaldamento e gli rivolgeva espressioni irriguardose ed ingiuriose, di cui una di stampo discriminatorio (art. 36 novellato CGS – Sanzione aggravata per aver approfittato della propria posizione, simulando il riscaldamento e per il tenore di stampo discriminatorio di un’espressione usata – infrazione rilevata da parte di un AA)”.

MA L’IMPRESA ECCEZIONALE…
Gol, azioni spettacolari, un rigore parato, un grande tackle a fermare gli avversari? No, a volte i gesti meritevoli di essere esaltati dai tifosi sono altri. Ad esempio a Zurigo, dove i cori dei tifosi dagli spalti sono stati dedicati ai tifosi in campo. Sì, perché prima della gara col San Gallo una abbondante nevicata si è abbattuta su Zurigo, mettendo a rischio la disputa della partita. Gli ultras sono scesi in campo per liberare il campo dalla neve, meritandosi i cori di apprezzamento dei colleghi e permettendo lo svolgimento della gara… che lo Zurigo ha perso per 1 a 0.

OH FORTUNA
Capitava fisso a scuola: nello spacco tra un’ora e l’altra si prendeva a lanciarsi contro il cassino, col compagno destinatario del lancio, rigorosamente sulla porta, che si scansava e col cassino che colpiva il professore puntualmente palesatosi. È la stessa cosa accaduta a Magazzini Gabriele del Limite e Capraia, Seconda Categoria Toscana: “Dopo aver assunto una condotta irriguardosa verso il pubblico e verso un giocatore avversario, nell’intento di colpire al volto con una pallonata predetto avversario, involontariamente colpiva il D.G. all’altezza della tempia provocandogli leggero dolore”. Involontariamente colpiva, ma volontariamente è stato squalificato fino al 18 agosto.

AD OCCHI CHIUSI, PERCHÈ SI MIRA COL CUORE
Da titolo la frase de “Il Lanciatore di Coltelli” di Roberto Vecchioni, e chissà che abbia mirato col cuore anche il tifoso dell’Independiente di Medellin, che durante il derby contro l’Atletico Nacional ha lanciato un coltello a Pablo Cepellini che stava per battere un corner. L’ha colpito in testa, per fortuna (o forse miracolosamente), senza provocare alcuna conseguenza al calciatore uruguayano se non la botta.