La 35enne indiana non si era accorta di avere la vite allentata e, quando ha fatto un respiro profondo, ha inalato il piercing
In India, una donna 35enne di nome Varsha Sahu, ha inalato per sbaglio il piercing che aveva al naso. Varsha non si è preoccupata all’inizio, perché pensava che l’oggetto metallico sarebbe finito nello stomaco per poi essere espulso una volta digerito.
Il problema è che il piercing le è rimasto incastrato in un polmone causandole un forte dolore e difficoltà respiratorie, fino a quando non è stato rimosso chirurgicamente. Varsha, da tradizione indiana, ha iniziato ad indossare piercing 16 anni fa, dopo il matrimonio, come segno di una nuova vita.
La 35enne, madre di due adolescenti, ha raccontato la sua disavventura alla Bbc: “Non mi ero accorta che si era allentata la vite. Ho fatto un respiro profondo e ho inalato il piercing. Non pensavo che sarebbe finito nel mio sistema respiratorio, credevo che sarebbe passato direttamente nello stomaco”.
Questo ha causato a Varsha dei dolori che lei, inizialmente, aveva ricondotto ad una ferita al naso avuta tempo prima. Però i farmaci che le erano stati prescritti non hanno avuto alcun effetto, così Varsha ha consultato uno pneumologo. Solo dopo una radiografia si è scoperto che l’oggetto metallico si era conficcato in un polmone. Il medico, ha tentato una broncoscopia, un’operazione fatta con un tubo sottile e flessibile che viene inserito dentro al naso e fatto passare nelle vie respiratorie, ma senza successo.
A questo punto Varsha ha consultato un altro dottore di nome Jash, anche lui pneumologo specializzato. Il dottor Jash ha detto: “Aveva paura di farsi operare, ma le abbiamo spiegato che se non avessimo rimosso l’oggetto, il suo corpo l’avrebbe rigettato e la polmonite sarebbe peggiorata ancora”. Prima di tentare una chirurgia invasiva, che avrebbe costretto i medici ad eliminare una parte di polmone, lo pneumologo ha optato per rifare una broncoscopia.
L’operazione, durata più di mezz’ora, è andata a buon fine. “La procedura è stata difficile perché l’oggetto era nel polmone da più di due settimane – ha dichiarato il dottore – e i tessuti gli erano già cresciuti intorno. Abbiamo dovuto fare estremamente attenzione durante l’estrazione perché se la vite avesse toccato le vie respiratorie, che sono molto strette, avrebbe potuto ledere il tessuto e causare un disastro”. Varsha è potuta tornare a casa dopo 4 giorni, per gli ultimi controlli, ma adesso è guarita e non ha più nessun dolore.
Quando le è stato chiesto se avrebbe indossato nuovamente il piercing, la 35enne ha risposto: “Assolutamente no! Non pensavo che una cosa del genere potesse accadere, eppure è successa. Non voglio più che si ripeta”.