Un ragazzo di 26 anni ha perso la vita giovedì dopo essere stato travolto da una valanga nel territorio comunale di Valfurva, in Alta Valtellina, in Lombardia. L’incidente è avvenuto tra il bivacco Colombo e la cima del Cevedale, a circa 3.700 metri di quota. In Valle d’Aosta, invece, sempre il 25 aprile, un alpinista francese di 47 anni è morto scivolando in un ripido canale nel massiccio del Gran Paradiso. L’incidente è avvenuto nella zona dell’Herbetet, vetta che culmina a 3.778 metri. È stato un amico, che non aveva più notizie dell’uomo, a dare l’allarme per il mancato rientro alla Centrale unica del soccorso. Il corpo, ramponi ai piedi, è stato individuato in serata dal Soccorso alpino valdostano, intervenuto in elicottero. L’uomo era partito da solo dalla località di Tignet, in Valsavarenche, dove il Corpo forestale ha trovato la sua auto ancora parcheggiata.
Il giovane 26enne faceva invece parte di un gruppo di nove persone, tutte italiane. Secondo i primi accertamenti, la comitiva si era divisa in due gruppi. Cinque sono scesi da un versante, altri quattro invece dalla normale via della Punta Cevedale, a 3.350 metri. Tre di questi si sono tenuti più a sinistra, mentre il quarto più a destra, provocando la valanga che lo ha travolto e ucciso. I soccorritori, una volta giunti sul posto, lo hanno trovato privo di vita sotto la massa di neve. Gli elicotteri di Elisondrio e Elibolzano hanno riportato alla base le squadre, dopo aver recuperato il corpo della vittima. La Procura di Sondrio, informata dell’incidente, ha affidato le indagini ai militari del Sagf di Bormio.
Le persone che erano con lui hanno subito chiesto aiuto e cominciato le procedure di autosoccorso. Il primo a soccorrerlo è stato il fratello. Grazie al segnale Artva è riuscito a individuare il punto in cui era rimasto sepolto, un metro e mezzo sotto la neve. Ha scavato con la pala e con le mani insieme ad altri due amici che erano con lui, senza mai fermarsi fino all’arrivo dei soccorsi. Quando lo hanno estratto dalla valanga, Matteo Fornaciari, studente di Assago, in provincia di Milano, era già morto. Il distacco aveva un fronte di una trentina di metri; si tratta di una probabile valanga di neve ventata (lastroni da vento), caduta sulla spalla che scende dal Cevedale verso la zona della Val Cedec.