A 44 anni, in maniera improvvisa, è scomparso Ruben Douglas, colui che decise al fotofinish una finale di basket italiano: quella del 2005 contro l’Olimpia Milano, che valse alla sua Fortitudo Bologna il secondo titolo della storia. La notizia è apparsa sul sito del club bolognese, che lo ha ricordato in modo onorevole, e a comunicarla è stato il fratello Ramon che vive negli Usa. La ragione della sua morte non è ancora chiara e al momento si parla di una complicazione medica, forse al fegato. Douglas è morto qualche giorno fa in Costa Rica, dove viveva.
Nato negli Stati Uniti, la sua carriera da giocatore di basket ha preso forma in Europa. Douglas ha giocato al Paniōnios in Grecia, alla Dinamo Mosca in Russia, a Valencia e Siviglia in Spagna con in mezzo una parentesi a Roma, e ha chiuso la carriera in Turchia all’Uşak Sportif. Ma è a Bologna, giocando con la Fortitudo per un solo anno, dal 2004 al 2005, che ha lasciato un segno indelebile. Douglas ha infatti deciso con un canestro da tre punti sulla sirena la finale scudetto 2005 contro l’Olimpia Milano, un evento che tutti gli appassionati ricorderanno poiché il tiro, e il trofeo, rimasero sospesi per alcuni interminabili minuti. Alla fine, grazie alle numerose revisioni con l’instant replay, gli arbitri giudicarono il canestro buono e lo convalidarono facendo esplodere la festa della Fortitudo per il secondo scudetto in assoluto.
Da quel momento Douglas è entrato nella storia del club, senza più uscirci. Per questo la Fortitudo Bologna ha rilasciato un comunicato sul proprio sito ufficiale con cui ha salutato l’ex giocatore: “È davvero un periodo drammatico. Tante, troppe pesantissime perdite improvvise. Protagonisti assoluti della storia della Fortitudo che ci lasciano, quasi sempre senza una risposta logica e una spiegazione che non sia quella di un destino perfido e inaccettabile al quale doversi ineluttabilmente piegare. Tutta la grande famiglia della Fortitudo piange, sconvolta e affranta, la scomparsa davvero troppo prematura di un indimenticabile attore protagonista della sua storia, unendosi in un commosso e fortissimo abbraccio alla famiglia di Ruben. ‘Vince Bologna, vince Bologna. Vince la Fortitudo, vince la Fortitudo. È lo scudetto, è lo scudetto dell’Aquila’. Ciao, Ruben. Per sempre nei nostri cuori. Per sempre nella nostra storia”.