In attesa che domenica Giorgia Meloni sciolga la riserva sulla propria candidatura alle europee, a Pescara è iniziata la conferenza programmatica di Fratelli d’Italia. All’interno dell’imponete villaggio sul mare non sembra su guardi molto al futuro, ma si parla di quanto fatto in 18 mesi di governo in Italia.
Molti parlamentari preferiscono non sbilanciarsi sul risultato. “Il massimo possibile e poi vedremo quanto i cittadini ci vorranno confermare la fiducia o aumentarla, la terza ipotesi la terza” dice il ministro Lollobrigida. “Non mettiamo limiti al nostro successo” afferma Tommaso Foti. Per il ministro Crosetto niente asticella: “Non è una corsa ostacoli”. Eppure già un mese fa, fu Giorgia Meloni a fissare l’obiettivo al 26%. Stesso numero auspicato da Giovanni Donzelli, Carlo Fidanza dice: “Tutto ciò che arriverà dal risultato delle politiche in su sarà un grande successo”. Ma è Andrea Delmastro Delle Vedove a nutrire maggiori ambizioni e maggior ottimismo. “30%”. Poi c’è il tema alleanze nel prossimo parlamento europeo. ‘Modello Italia per l’Europa’. Ma replicare a Bruxelles la coalizione di centrodestra che governa a Roma, significherebbe dire esplicitamente sì a ‘Identità e Democrazia’, gruppo del quale fa parte la Lega di Matteo Salvini, assieme – tra gli altri – ad ADF e moti altri partiti di estrema destra. Qui si preferisce prendere tempo. “Vedremo dopo le elezioni” dicono in molti, ma Donzelli è più netto di molti suoi colleghi. “Governiamo con la Lega e ci governiamo bene, quindi sarebbe folle dire non vogliamo governare mai con quelli come la Lega, ci porremo il problema dopo le elezioni”.